Venezia a luci rosse

Veronica Franco e le cortigiane di Venezia

C'era una volta a Venezia: la contrada a luci rosse

La Venezia cinquecentesca era il crocevia di traffici d'ogni tipo e tra le sue locande, taverne e osterie erano numerosi i luoghi di piacere.

Si può in qualche modo dire che Venezia divenne metà di turismo sessuale.

Dal Trecento in poi le cortigiane veneziane divennero famose in tutta Europa perché erano donne intriganti, non solo bellissime ma anche colte e preparate.

Le prostitute d'alto bordo erano educate alla musica, al canto e alla conversazione brillante. La più famosa fu Veronica Franco, avviata al mestiere dalla sua stessa madre.

Furono immortalate da alcuni grandi pittori dell'epoca come Tiziano, il Veronese e il Tintoretto e i luoghi dove si concentravano i bordelli portano ancor oggi il ricordo del mestiere che vi si svolgeva.

Danae di Tiziano

A quel tempo le cortigiane si dividevano in oneste, ovvero culturalmente elevate e di lume, ossia dei ceti bassi, che vivevano e praticavano il mestiere vicino al Ponte di Rialto

Nel 1570, Veronica entrò a far parte di uno dei circoli letterari più famosi della città e ne divenne uno dei punti si riferimento. Successivamente pubblicò raccolte di lettere, antologie con le opere di scrittori famosi e due libri di poesie: Terze rime nel 1575 e Lettere familiari a diversi nel 1580.

Veronica Franco in un ritratto di Tintoretto

 

Per approfondimenti:
Rime di Veronica Franco Download del libro
Veronica Franco, La cortigiana poetessa di Valeria Palumbo
Venezia tre figlie della Repubblica Bianca, Cappello Veronica Franco Arcangela Tarabotti di Scarabello Giovanni
La scrittura poetica femminile nel Cinquecento veneto : Gaspara Stampa e Veronica Franco di Stefano Bianchi
Honorata cortigiana di Rosa Ventrella


Graziano Bragadin
graziano.bragadin@gmail.com

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