La Festa di san Rocco

El 'Tendon del Doge'

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La Festa di San Rocco si celebra con una processione e una messa solenne nell’omonima chiesa il 16 di Agosto.

San Rocco è un santo molto venerato in città, a lui i veneziani si rivolgevano con voti e preghiere soprattutto durante le grandi pestilenze che affliggevano la città.

Dopo le terribili decimazioni subite dalla popolazione a causa del morbo della peste nel 1576 (la stessa che portò alla costruzione votiva della chiesa del Redentore), la festa del santo protettore divenne un’importante ricorrenza a cui il Doge presenziava ogni anno, accompagnato da un fastoso corteo acqueo e vestito di seta e d’oro. La massima carica della Serenissima qui assisteva alla messa solenne e si recava, con le più alte personalità della Repubblica, ad ammirare i tesori della Scuola: oggetti sacri in oro e argento (secondi come valore solo a quelli del Tesoro di san Marco) e i magnifici teleri di Tintoretto

Quella di san Rocco era l’unica tra le Scuole Grandi a poter vantare un simile privilegio.

La processione percorreva un complesso itinerario da campo ai Frari fino alla chiesa di san Rocco e all’omonima Scuola.

Per riparare il corteo dal sole di ferragosto veniva allestito, nei giorni precedenti la festa, un ricco baldacchino provvisorio a protezione di tutto il percorso su cui venivano stesi grandi tappeti.

Gabriele Bella: La visita del Doge a San Rocco, Museo Querini Stampalia.

L’effetto scenico di questa struttura mobile creava una continuità architettonica tra gli edifici coinvolti nel rito e potenziava la teatralità dell’evento.

Numerose documentazioni iconografiche attestano come l’occasione della festa richiamasse artisti e pittori che esponevano le loro opere lungo il tragitto del corteo.

La più famosa è una tela di Canaletto custodita oggi presso la National Gallery di Londra.

Canaletto: Visita del Doge alla Chiesa di S. Rocco (1735 ca.)

A Venezia era una tradizione consolidata durante le numerose feste religiose o laiche (vedi Carnevale, Festa della Sensa, della Salute, del Redentore…) l’abbellimento della spazi pubblici mediante la costruzione di architetture posticce e la modifica della viabilità con ponti provvisori.
Le immagini a stampa ed a olio di epoca settecentesca descrivono l’evoluzione tecnica della struttura mobile.

Il ‘Tendon del Doge’ a san Rocco era dapprima sostenuto da pali di legno semplicemente appoggiati al terreno, in seguito invece furono creati dei fori d’impianto sostituendo alcuni masegni con masselli di pietra d’Istria appositamente lavorati e ancor’oggi visibili e utilizzati.

 

Fonti: Il “tendon del dose” di Franco Posocco

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