Dal 22/10/2022 al 30/10/2022
Teatro Arnaldo Momo

La fiaba dell’augellino belverde

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Descrizione

AL TEATRO MOMO DI MESTRE VA IN SCENA LA FIABA DELL’AUGELLINO BELVERDE

Per due weekend, maschere e marionette protagoniste dello spettacolo diretto da Matteo Spiazzi. Sul palcoscenico gli attori della Compagnia Giovani del TSV

Un gioco teatrale per grandi e piccini, con maschere, oggetti e pupazzi pronti a prendere vita. Debutta sabato 22 ottobre, alle ore 16.00, al Teatro Momo di Mestre, La fiaba dell’augellino belverde. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, prende spunto dal celebre testo di Carlo Gozzi. A firmare adattamento e regia è il veronese Matteo Spiazzi, regista e pedagogo che ha dato vita al progetto “Stage for Ukraine”. Sul palcoscenico gli attori della Compagnia Giovani del TSV e tre artisti ucraini, coinvolti nella messa in scena e nella regia.

Lo spettacolo sarà un mix di differenti tecniche di teatro. I burattini diventeranno i personaggi senza maschera, mentre semplici oggetti raffigureranno i protagonisti mascherati. Pantalone sarà una vecchia caffettiera, Truffaldino una grattugia a manovella, Re Tartaglia avrà un guanto di metallo al posto della bocca, uno schiacciapatate come occhi e uno scolapasta a fare da corona. Dal teatro di figura a quello degli oggetti, ancora poco esplorato in Italia, fino all’utilizzo delle maschere, create appositamente per questo adattamento. Una commistione di linguaggi per evocare la favola ed accendere la fantasia. La fiaba sarà in scena anche domenica 23 ottobre e poi il weekend successivo, 29 e 30 ottobre, sempre alle ore 16.00.

Sotto i riflettori, gli attori della Compagnia Giovani del Teatro Stabile del Veneto – parte del Protocollo d’Intesa tra Regione Veneto, Teatro Stabile del Veneto e Accademia Teatrale Veneta per la realizzazione di un’edizione transitoria del progetto Modello Te.S.eO. Veneto – Teatro Scuola e Occupazione –, Meredith Airò Farulla, Riccardo Bucci, Davide Falbo, Chiara Pellegrin, Emilia Piz, Gregorio Righetti, Andrea Sadocco, Daniele Tessaro e Sofiia Lys. Saranno loro ad evocare una storia e dare vita ai personaggi che la abitano. E gli spettatori grandi e piccoli, come quando hanno ascoltato per la prima volta una fiaba, crederanno che quel mondo incredibile e fantastico sia reale. Le favole continuano a sopravvivere. E sono il primo approccio dei bambini al teatro, con genitori e nonni che diventano inconsapevoli attori. Raccontano di luoghi fantastici e spesso non realistici, ma aiutano a comprendere il mondo. Nel gioco i bambini si trasformano in piccoli eroi, vedono draghi, usano bacchette magiche, affrontano avventure incredibili; oppure fanno vivere magiche storie a bambole o giocattoli. Dall'unione di queste suggestioni nasce lo spettacolo di Matteo Spiazzi, realizzato nell’ambito del progetto “Palcoscenici Metropolitani” finanziato dal Comune di Venezia, con il sostegno del Mic.

Lo spettacolo

Nella Venezia settecentesca dominata dal realismo goldoniano, Carlo Gozzi si affida alla “fiaba di magia”, scrivendo L’augellino belverde. Intuendone la potenzialità drammaturgica, invece di insistere sul nesso maschere-parodia, l’autore scommette sull’effetto spettacolo, sulla rappresentabilità del meraviglioso fiabesco, sulle ambientazioni esotiche, sul fascino che esse possono produrre, senza trascurare una satira piccante dei suoi contemporanei. Particolarmente amato dai romantici, che delle Fiabe apprezzavano in particolare gli elementi magici e fantastici, Gozzi ha ridato nuova e originale vita alla commedia dell’arte. Il progetto curato da Matteo Spiazzi prende spunto dal celebre testo di Gozzi per rielaborare una drammaturgia originale che integri e arricchisca la linea narrativa con elementi legati al teatro di figura e al linguaggio delle maschere. In scena prenderà vita una commistione di linguaggi differenti, da quello fisico-gestuale, al teatro degli oggetti, passando attraverso l’utilizzo di maschere antropomorfe create appositamente per lo spettacolo, tale da evocare il magico e il fantastico che caratterizza la fiaba di Gozzi.

Note di regia di Matteo Spiazzi

La fiaba dell'augellino belverde scritta originariamente per personaggi con maschere e senza, nella nostra versione, volutamente non filologica, vede una riscrittura per diverse tecniche di teatro di figura. Il testo è rimaneggiato e in parte riscritto, per essere interamente godibile dal pubblico, garantendone così la comprensione anche agli spettatori più giovani. Come già detto vorremmo però far intendere chiaramente che il teatro degli oggetti, e in generale il teatro di figura, non è destinato esclusivamente di un pubblico di ragazzi; ma anzi, forse proprio come per la commedia dell'arte con la sua capacità comunicativa universale, è in grado di destare l'interesse di tutte le fasce di pubblico; così come i cartoni animati che spesso appassionano più i genitori che i figli. Con burattini e marionette tradizionali interpretiamo i personaggi senza maschera, e invece tramite gli oggetti diamo vita ai caratteri in maschera previsti dal testo gozziano. Pantalone è una vecchia caffettiera, truffaldino una vecchia grattuggia a manovella, Re tartaglia invece è composto da diversi oggetti: un guanto di metallo da armatura per la bocca, gli occhi sono due schiaccia-patate mentre la corona è uno scolapasta. La rappresentazione è un gioco raffinato che fa leva su quella capacità di astrazione che i bambini ben conoscono; come quando impugnando un semplice bastoncino si trasformano in cavalieri con la spada. Il teatro degli oggetti permette di creare personaggi fantastici con potenzialità espressive a cui nessun attore potrebbe mai arrivare, e porta lo spettatore ad avere un altro sguardo, uno sguardo attivo.

Matteo Spiazzi è regista e pedagogo teatrale. Dopo essersi diplomato presso l'Accademia d'Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine, si specializza nella commedia dell'arte, nella maschera contemporanea, nel teatro di figura con particolare attenzione all'object-theatre e nel teatro fisico. È autore e regista di diversi spettacoli entrati nel repertorio di diversi teatri internazionali, tra cui il Alytus Miestas Teatras (LT), Maribor Puppet Theatre (SLO), Kuressare Linnateater (EST), Slupsk Puppet theatre (PL), Teatro delle Nazioni di Mosca (RU), il Teatro accademico Drami e Comedi di Kyiv (UA), il Teatro Nazionale Accademico del'Operetta di Kyiv (UA) Teatro Nazionale Accademico Russo “Gorkij” di Minsk (BLS) State Puppet Theatre di Minsk (BLS). Collabora come pedagogo presso diverse accademie d'arte drammatica e università, tra cui Accademia “Nico Pepe” di Udine, Accademia d’Arte Drammatica di Viljandi Tartu University (EST), Accademia d’Arte Drammatica di Praga DAMU (CZ), Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Minsk (BLS), Accademia d’Arte Drammatica Karpenko Kary di Kyiv (UA) e molte altre.

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