14/05/2016 Ora 10:00
Isola di San Servolo
Auditorium Santa Margherita

Festival dei Matti 2016 - Nel nome degli altri

Programma 14 maggio

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Descrizione

Ci sono sevizie mascherate da giochi di prestigio, intenzioni di cura, di rimedio o precauzione. Sevizie contraffatte da parole patinate e gesti performanti che vorrebbero, senza riuscirci, far sparire la violenza che le abita.
I “matti”, in troppi luoghi ancora, subiscono sevizie come queste, insieme all’astuzia di tacerne e di metterli a tacere.
Dire "matto" è già spostare altrove. Un dire che dà corpo a una barriera, un qui e un là, un dentro e un fuori. Sono sempre ‘gli altri’ a contrapporre, a costruire muri, a tenersi la "ragione". Così il pericolo presunto torna indietro e le parti si rovesciano. Pericolosi alla fine sono “gli altri ‘ nel cui nome l’altro, il matto, si cancella. La settima edizione del Festival dei Matti, “Nel nome degli altri", intende raccontare tutto questo ovvero: le sopraffazioni, gli abusi, le contenzioni, l'esclusione sociale, la miseria indotta, insomma la persistente pericolosità dei "non devianti", in pace e in guerra, per chi è giudicato "matto", e dunque "altro" in un'attribuzione che è quasi sempre una sentenza.

Di tutto questo si parlerà al Festival dei Matti, per raccontare la "follia" in modo altro. Dal 13 al 15 maggio a Venezia la settima edizione "Nel nome degli altri", con Mariella Mehr, Michele Serra, Wu Ming 2, Peppe Dell'Acqua, Franco Rotelli, Pierpaolo Capovilla, Massimo Cirri, Simona Vinci e molti ospiti.

Possiate ricordarvene domani mattina, all’ora della visita,
quando senza alcun lessico tenterete di conversare con questi uomini,
nei confronti dei quali, riconoscetelo, non avete altra superiorità
che la forza

A. Artaud

Può accadere anche in Italia, nonostante la legge 180, che un uomo, ricoverato in un servizio psichiatrico, venga legato mani e piedi ad un letto. Può persino accadere che questo trattamento si protragga per giorni e che si finisca per morirne, come nel servizio psichiatrico dell’Ospedale Civile di Vallo della Lucania, quando Francesco Mastrogiovanni, contenuto per 87 ore, muore, ripreso dalle telecamere di sorveglianza e sotto gli occhi che “non guardano” di tutti gli operatori in servizio. Può e continua ad accadere che la pratica diffusissima del contenere le persone, si autolegittimi spacciando per cura qualcosa che ne è l’esatto opposto. Non sono solo i matti a rischiare di subirla, sono i vecchi, i portatori di disabilità, gli adolescenti e molti altri soggetti fragili che in troppi luoghi sanitari e assistenziali possono perdere i diritti civili e politici, e venir ridotti ad oggetti. La campagna “.. E tu slegalo subito” del Forum di Salute Mentale fa sapere tutto questo, lo denuncia, ne chiede l’abolizione, invocando alleanze per far sentire la sua voce.

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