William Dean Howells | Authentic Venetian

di Pieralvise Zorzi

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William Dean Howells, #AuthenticVenetian

Sembra proprio che fare il Console a Venezia comporti l’inevitabile trasformazione in #AuthenticVenetian per tutti coloro che ricoprono questa carica. Succede non solo al Console britannico Smith, ma anche al console a Venezia dell’America di Abramo Lincoln dal 1861al 1865, William Dean Howells. Howells ha affittato dal canonico Onorio Falier il piano terra del quattrocentesco Palazzo Falier Canossa, inconfondibile per i due bei liagò, le logge vetrate tipicamente veneziane che sporgono sul Canal Grande a pochi metri dal Ponte dell’Accademia.

Palazzo Falier Canossa, Canal Grande, Venezia (Photo credits: Wolfgang Moroder)

Nonostante quel che si dice, il doge Marino decapitato pro criminibus, per aver tentato cioè un colpo di Stato, non abitava lì ma nell’altro palazzo ai Santi Apostoli, nelle cui ex cantine oggi si perde la testa solo per le grançeole, squisite ed assolutamente #AuthenticVenetian.

William Dean Howells è un uomo colto, uno scrittore: infatti aveva ottenuto il consolato veneziano per aver scritto una biografia di Lincoln. Appena arriva è catturato: “E così ero arrivato a Venezia, e avevo provato l’effetto di quel complesso incantesimo in cui Venezia avvolge il forestiero. Avevo colto i balenii più seducenti della bellezza che non potrà̀ mai del tutto perire finché anche un solo frammento dei suoi muri scolpiti assentirà̀ la sua ombra nel canale”.

È sul punto di divenire #AuthenticVenetian, ma se le sue prime parole risuonano di un romanticismo Byroniano (altro #AuthenticVenetian) ben presto si rivela osservatore e scrittore ben diverso. Inizia una fitta corrispondenza con l’Advertiser di Boston, raccontando piccole storie di vita veneziana vivide, realistiche, immediate, che raccolte nel 1866 formeranno il volume Venetian Life, di tale successo da avere ben diciannove riedizioni.

Venetian life, Quarta edizione, 1867, The Library of Congress
Consulta qui l'intero volume

Nel frattempo, Howells non si comporta né da turista né da eccentrico riccone ma da #AuthenticVenetian. Impara prestissimo a vogare alla veneta e scorrazza per i canali, nuota in Canal Grande (pratica oggi altamente sconsigliata) con i suoi vicini veneziani, vive la vita quotidiana dei veneziani e si gode la vista sempre diversa del Canalazzo che scorre sotto le sue finestre, gremito di barche e barconi di ogni tipo di giorno, affollato dalle gondole dei veneziani la sera.

Finissimo osservatore il cui occhio non si ferma all’esteriore aspetto romantico, ci racconta non solo i personaggi che animano la Venezia austriaca, ma anche la sottile tensione che la pervadeva. Da perfetto #AuthenticVenetian Howells non trascura, nei suoi racconti, l’arte e la Storia di Venezia, raccontando sì le solite leggende, da Biasio Luganeghèr al famigerato Fornaretto, false eppure affascinanti, ma anche episodi veri, antichissimi e recenti.

Prende spunto dal suo soggiorno, sette anni dopo, a Ca’ Giustinian dei vescovi, per raccontarci la storia di Niccolò Giustiniàn, tratto dal suo eremo monastico nel 1171 su dispensa del Papa Alessandro III che lo libera dal voto di castità perché egli possa, sposando Anna Michiel, figlia del Doge Vitale II, perpetuare la sua famiglia che aveva visto tutti i maschi cadere nella guerra contro l’Imperatore bizantino Manuele II Comneno. Fatto il loro dovere, torneranno entrambi in convento.

Ma Howells, che è diventato così #AuthenticVenetian da parteggiare apertamente per Venezia contro il passato dominio napoleonico, cita anche il N.H. Angelo Giustiniàn del ramo Recanati, Provveditore Straordinario di Treviso, che seppe rispondere a tono al despota che gli intimava la resa, al punto da guadagnarne la considerazione.

Tra storia ed arte Howells (che era non a caso amico di Mark Twain) trova il destro per raccontarci le sue esilaranti peripezie da #AuthenticVenetian, per esempio, per scaldare gli immensi locali del Palazzo: le trattative con il legnaiolo che cerca di imbrogliarlo, i quotidiani combattimenti con le finestre che non si chiudono bene e con la stufa che funziona male ed infine si rompe, venendo in modo tutto #AuthenticVenetian riparata con un busto marmoreo di Cesare.

Howells tornerà in America, dove avrà un grande successo letterario; noi oggi lo ringraziamo per averci raccontato Venezia senza il romanticismo di Byron, senza la lettura storica “di parte” di Daru, ma con l’occhio sereno e sincero di un #AuthenticVenetian.


 

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