La chiesa della Pietà

Il tempio veneziano della musica barocca

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La chiesa della Pietà

Fu edificata in stile classicheggiante nel 1745 su progetto dell’architetto Giorgio Massari e consacrata nel 1760.

Deve il suo nome all’Istituto religioso a cui apparteneva, fondato nel 1346 per accogliere i bambini abbandonati.

Con interventi successivi venne dotata di una speciale struttura architettonica capace di realizzare una sala acusticamente perfetta.

L’interno 

Armonioso ed elegante, di forma ovoidale per ottimizzare e diffondere il suono, definisce uno spazio ben isolato dai rumori esterni.

Le opere assistenziali dell’Istituto della Pietà si occupavano principalmente delle giovani orfane, con particolare attenzione alla loro educazione musicale e, grazie alla direzione di grandi maestri, i concerti che si tenevano nella chiesa, conosciuta anche come ‘la chiesa di Vivaldi’ divennero ben presto famosi ed apprezzati in tutta Europa.

Il ‘prete rosso’ Antonio Vivaldi, chiamato così per il colore dei suoi capelli, trascorse qui i trent’anni più fecondi della sua vita e carriera artistica.

Gran parte dei suoi capolavori, tra cui lo ‘Stabat Mater’ nacquero proprio in questo spazio sacro, capace di ispirare sonorità e armonie altissime.

L’interno custodisce tre incantevoli affreschi a soffitto (la Fortezza, la Pace e il Trionfo della Fede) di Giambattista Tiepolo che, con le linee morbide e sinuose della sua pittura, sembra far da controcanto al suono ricercato della musica barocca.

La perfetta acustica della chiesa, ‘pensata per la musica’ diventò così un degno accompagnamento in grado di esaltare e: ‘far squillare la grande sonorità tiepolesca’.

Sulla controfacciata è stata collocata la 'Cena in casa del fariseo' di Alessandro Bonvicini detto Moretto da Brescia, datata 1548, una grande tela proveniente dal convento dei SS. Fermo e Rustico di Monselice.

Dal 2004 le è stato annesso il Piccolo Museo “Antonio Vivaldi” che accoglie una collezione di rarissimi strumenti barocchi.

 

Fonti: 'Le Chiese di Venezia' a cura di S. Vianello

          G. Lorenzetti 'Venezia e il suo estuario'

          Wikipedia

          

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