Il Gobbo di Rialto
Il bacio al Gobbo
Il gobbo di Rialto… che non è gobbo!
La famosissima statua del ‘Gobbo di Rialto’ in Campo San Giacometto, rappresenta un uomo inginocchiato sotto il peso della scala che serviva per raggiungere il tronco di colonna dalla quale venivano bandite le nuove leggi della Serenissima.
Storia
Scolpita nel 1541 da Pietro da Salò, fu posta strategicamente in questo luogo, cuore economico della Repubblica, frequentato da mercanti e uomini d’affari. Dal piccolo palco sulla sommità della colonna, detto ‘Piera del Bando’, un messo leggeva a gran voce i documenti con cui si annunciavano le decisioni più importanti dello Stato veneziano e da qui erano anche rese pubbliche le sentenze capitali.
Come ‘Pasquino’ a Roma, anche questa divenne presto una ‘statua parlante’ su cui venivano affissi bigliettini con frasi scherzose o ingiuriose contro il potente di turno.
I condannati alla pena della fustigazione cominciavano il loro supplizio tra le colonne di Marco e Todaro in Piazzetta San Marco e arrivavano a Rialto tra ali di folla che infierivano su di loro.
Il bacio del Gobbo
Il supplizio finiva in Campo San Giacometto, dove la pena terminava con il bacio alla statua del Gobbo. Pochi anni dopo, nel 1545, il bacio al Gobbo di Rialto fu sostituito dal bacio alla ‘Croce dei Frustai’, una croce di metallo (di cui ancor oggi è visibile l'impronta), incastonata in un pilastro del vicino 'portego', probabilmente per caricare di significato religioso un gesto prima scaramantico e troppo profano.
Fonte: Alberto Toso Fei, 'I tesori nascosti di Venezia' Newton Compton Editori
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