Scuola di San Giorgio degli Schiavoni

San Giorgio e il Drago nei magnifici Teleri di Carpaccio

scuola_san_giorgio_schiavoni

Scuola di San Giorgio degli Schiavoni

La comunità veneziana degli Schiavoni si raccolse in Confraternita il 24 marzo 1451, scegliendo come protettori i santi Giorgio, Trifone e Gerolamo.

Il termine ‘Schiavoni’ identificava gli abitanti della Dalmazia con cui la Repubblica Serenissima aveva sviluppato intense relazioni commerciali che avevano portato, all’inizio del XV secolo, la costa orientale dell’Adriatico sotto il completo dominio veneziano.

Ottenuto dal Consiglio dei Dieci il riconoscimento civile ed il permesso di tenere le riunioni nella sala dell’Ospizio di Santa Caterina, la confraternita ebbe la sua sede definitiva soltanto all’inizio del XVI secolo.

La facciata rivestita in pietra d’Istria, fu decorata con un bassorilievo di San Giorgio sopra il portale ed arricchita all’interno con preziose reliquie e mirabili teleri di Vittore Carpaccio raffiguranti le storie dei Santi protettori.

L’artista, che aveva già aveva lasciato la sua impronta in altre Scuole della città (come con il ciclo di S.Orsola, oggi alle Gallerie dell’Accademia) era al culmine della sua carriera quando tra il 1502 e il 1511 realizzò questo complesso di opere.

L’impresa di San Giorgio è narrata in tre grandi tele, dipinte a tempera, con uno stile originale e maturo.

L’atmosfera fiabesca ed allegorica di queste scene non subisce l’interferenza della precisione tecnica, prospettica e estremamente attenta al dettaglio.

La cura dell’anatomia e le inquietanti inquadrature che ricordano la scena di un’autopsia raccolgono le suggestioni di maestri come Antonello da Messina e Andrea Mantegna e contengono spunti caratteristici della pittura fiamminga, che in quegli anni si affacciava all’orizzonte artistico europeo.

Eppure Carpaccio in quest’opera dimostra tutta la libertà e l’autonomia della sua singolare forza espressiva.

Il primo telero, con il San Giorgio che attacca il Drago, è l’emblema stesso della Scuola, ed è il più famoso dipinto al mondo che ritragga questa scena.

Ma la lotta tra il Santo e il Mostro è un'allegoria cara all’immaginario mitico della Serenissima.

Tre sono infatti i Santi sterminatori di draghi che Venezia ha nel suo Pantheon:

Oltre a Giorgio, ci sono infatti Todaro, il primo patrono raffigurato in una delle due Colonne, stipiti della porta d’acqua alla città e Donato, le cui reliquie sono custodite nella Basilica di Murano.

 

Fonti: AAVV 'Arti e Mestieri nella Repubblica di Venezia'

        R. D'Antiga 'Guida alla Venezia bizantina, Santi, relique e icone'

         San Giorgio degli Schiavoni e Carpaccio audioguida 

 

Booking.com

Sponsorizzato da

Attendere prego...

Disclaimer

I testi e le immagini inserite nei post sono solo in parte opere degli autori degli articoli e loro proprietà.

Immagini e testi sono talvolta tratte dal web indicando, dove possibile, fonte e autore e vengono pubblicate per scopi esclusivamente illustrativi, nel rispetto del comma 1-bis dell’articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarlo per la tempestiva rimozione.