Chiesa di San Salvador
Secondo la leggenda, la fondazione della chiesa di San Salvador risale al VII secolo. Gesù Cristo infatti sarebbe apparso in sogno al vescovo San Magno per indicargli il luogo dove erigere una chiesa da dedicare a Lui stesso, Salvatore del mondo.
Secondo i documenti, la prima attestazione di San Salvador sarebbe invece del 1141. In quell'anno, grazie all'iniziativa del pievano Bonfilio Zusto, la chiesa veniva trasformata da parrocchiale a collegiata riformata, e vi fu costruito a fianco un convento di canonici canonici votati alla regola di Sant'Agostino.
A partire dal 1506 il priore Antonio Contarini promosse la ricostruzione dell'intero complesso di edifici: chiesa, convento e abitazioni adiacenti.
I lavori iniziarono secondo il progetto ideato da Giorgio Spavento e proseguirono dapprima sotto la direzione di Tullio e Pietro Lombardo e infine con l'intervento di Jacopo Sansovino.
Alcune iscrizioni documentano il progredire della costruzione: nel 1520 era conclusa la parte absidale, nel 1530 la cantoria, nel 1532 la porta laterale sulle Mercerie e nel 1534 era terminato l'altar maggiore, sul cui fastigio si staglia la statua del Salvatore.
La facciata fu invece terminata molto tempo dopo, nel 1663, ad opera di Giuseppe Sardi.
Il campanile risale al secolo XIV e fu restaurato o più semplicemente portato a termine alla fine dell'Ottocento.
Nel 1807, con l'avvento di Napoleone, la canonica di San Salvador fu soppressa. I suoi beni passarono al demanio e il monastero fu convertito in caserma, mentre la chiesa divenne parrocchiale, sotto la giurisdizione del patriarcato di Venezia.
Secondo la leggenda, la fondazione della chiesa di San Salvador risale al VII secolo. Gesù Cristo infatti sarebbe apparso in sogno al vescovo San Magno per indicargli il luogo dove erigere una chiesa da dedicare a Lui stesso, Salvatore del mondo.
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