Ca' Vendramin Calergi e i Cavalieri Templari
Non Nobis Domine Non Nobis...
Ca' Vendramin Calergi e il motto dei Cavalieri Templari.
Non Nobis Domine: Non a noi Signore.
Alla fine del ‘400, Andrea Loredan iniziò la costruzione di questo sontuoso palazzo in Canal Grande su progetto dell'architetto Mauro Codussi, l'opera fu poi terminata dalla bottega dei Lombardo.
Si tratta di una delle massime espressioni dell'architettura rinascimentale veneziana per la perfetta armonia dei volumi e l'eleganza dell'impianto costruttivo.
Per varie vicende ereditarie e matrimoniali passò prima alla famiglia Calergi e poi ai Vendramin.
La scritta sulla facciata riporta una parte del motto dei Cavalieri Templari, (parte di un salmo dell'Antico Testamento) che per intero recita:
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam" che significa. "Non a noi Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria".
Non conosciamo la ragione precisa per cui il committente volle che fosse scolpita questa frase, secondo alcuni era vicino all'ideale di umiltà e dedizione promosso dall'Ordine del Tempio.
Ma che fine ha fatto la seconda parte del versetto?
Forse era incisa sull'ala del Palazzo che ora non esiste più perché demolita per ordine dei magistrati della Repubblica Serenissima, dopo che vi era stato compiuto un infame delitto.
In "Curiosità veneziane" il Tassini racconta l'odio 'fierissimo' nutrito dai fratelli Grimani verso Francesco Querini Stampalia.
La notte del 15 gennaio 1658, finita la prova dell'Opera al teatro dei SS. Giovanni e Paolo, i Grimani ordinarono ai loro bravi di rapire il malcapitato, tradurlo in gondola a Palazzo ed ucciderlo davanti ai loro occhi.
Compiuto l'efferato delitto i fratelli assassini furono banditi da Venezia.
Abbattuta l'ala del Palazzo, in cui era avvenuto l'omicidio, fu eretta al suo posto una colonna di infamia, su cui era incisa un'iscrizione che motivava così il bando:
"...per haver contro la pubblica libertà, nelle proprie case barbaramente condotto et con moltissime archibugiate interfetto Francesco Querini".
Nel 1660 però i Grimani rientrarono in possesso dei loro beni e furono riabilitati e, distrutta la colonna, ricostruirono la porzione mancante dell'edificio realizzandone l'aspetto attuale.
Estinta la famiglia, i successivi proprietari conservarono la scritta quasi a voler allontanare ogni possibile maledizione, legata al luogo, per un delitto di cui erano innocenti.
A Ca' Vendramin Calergi, tra il 1882 e il 1883, Richard Wagner visse i suoi ultimi mesi e morì il 13 Febbraio 1883.
Fonti: G. Tassini 'Curiosità veneziane'
G. Lorenzetti 'Venezia e il suo estuario'
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