Dream of Venice in Black and White - Recensione
Il terzo libro della serie Dream of Venice
Copertina by Lisa Katsiaris
Venezia: cartolina o fotografia?
Da pochi giorni è uscito il terzo volume della fortunata serie Dream of Venice della Bella Figura Publications, intitolato Dream of Venice in Black and White. L’opera raccoglie opere di oltre 50 fotografi da tutto il mondo: una ricerca sull’essenza della città attraverso i suggestivi contrasti tra luci e ombre.
Fabio Bressanello, 2017
La scelta del bianco e nero (o l’abolizione dei colori, che dir si voglia) è a nostro avviso una decisione che, lungi dall’essere meramente estetica, tradisce la profondità della riflessione fortemente politica di questa pubblicazione: in una città stravolta dal turismo di massa, dal cliché della cartolina che si fa Selfie e Instagram Story, è ancora possibile fare Fotografia? C’è ancora un genius loci da raccontare con l’inquadratura o il fatto che Venezia non abbia “un inconscio” - per citare la bella introduzione di Tiziano Scarpa - la sta inesorabilmente condannando a una sciocca superficialità?
La risposta di Dream of Venice è davvero emozionante: nonostante la distanza temporale e di scelta dei soggetti - le fotografie spaziano dall’artigiano in bottega alla manifestazione contro le grandi navi, dal 1959 al 2017 - sono tutte in grado di catturare e restituire frammenti autentici dell’anima della città.
Giancarlo Carbon, 1959, Acqua alta a Venezia
Dream of Venice in Black and White riesce quindi a soddisfare pienamente ciò che si deve pretendere da un libro di fotografia: restituire più bellezza e verità di quanto la realtà sia in grado di offrire.
Viene allora voglia di condividere l’invito paradossale di Scarpa, contenuto nell’introduzione del libro: bisognerebbe aiutare Venezia senza visitarla, ma rimanendo a casa sfogliando libri di fotografie come questo.
Giancarlo Carbon, 1960, Controluce sul Ponte del Lovo
Non passa giorno senza che gli ormai pochi residenti veneziani non si domandino se Venezia sia ancora viva.
Se rimanendo immersi nella turistica quotidianità di Venezia non possiamo che dirci in dubbio, possiamo però affermare con sicurezza che, all’interno di pubblicazioni come questa, Venezia è viva e la sua anima in marcia.
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