09/12/2019 Ora 18:30
Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni

Testimonianza prima di Una banca popolare

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Descrizione

Testimonianza prima di Una banca popolare

Aspettando il debutto in prima nazionale dello spettacolo sul crack delle popolari scritto da Romolo Bugaro, il Teatro Stabile del Veneto promuove un incontro aperto al pubblico per tenere alta l’attenzione civile su una ferita ancora aperta.

In attesa del debutto in prima nazionale della produzione Una banca popolare, il Teatro Stabile del Veneto organizza lunedì 9 dicembre, ore 18:30 nella sala del Goldoni di Venezia l’incontro aperto al pubblico “Testimonianza prima di Una banca popolare”.

Un momento di confronto e dibattito, che prende spunto dal testo di Romolo Bugaro, per interrogarsi su come il mondo della cultura ha reagito e reagisce allo tsunami che ha travolto famiglie e aziende che, nel buco nero del crack delle popolari, hanno perso ogni risparmio.

Un colpo molto duro per l’identità collettiva del Veneto che ha lasciato una ferita ancora aperta sul territorio e che lo Stabile, nella sua funzione di teatro civile, affida sul palcoscenico del Goldoni alle testimonianze di Romolo Bugaro, scrittore e autore del testo di Una banca popolare, Ario Gervasutti giornalista de Il Gazzettino e autore del libro Romanzo Impopolare, Giorgio Brunetti, economista e professore emerito dell’Università Bocconi e l’avvocato Barbara Puschiasis, presidente dell'associazione Consumatori Attivi.

Lo spettacolo Una banca popolare, prodotto dallo Stabile del Veneto, realizzato in collaborazione con Jolefilm e diretto dal noto regista cinematografico Alessandro Rossetto, resterà in scena al Teatro Goldoni dal 12 al 15 dicembre, per poi arrivare  al Verdi di Padova dall’8 al 12 gennaio 2020.

Lo spettacolo

Dopo il suo romanzo Effetto Domino (Marsilio), da cui è stato tratto l’omonimo film con la regia di Rossetto, presentato in anteprima mondiale al Festival di Venezia, Romolo Bugaro ha scelto la forma narrativa teatrale per affondare lo sguardo sul fallimento di alcuni Istituti bancari italiani, che ha investito intere famiglie e aziende. Lo scrittore lascia fuori dal palcoscenico le persone, i risparmiatori e gli imprenditori vittime del crack, una folla di attori che non agisce, ma che rappresentano il motore della storia. In scena si vedono, infatti, solo i cattivi, gli artefici del disastro convinti di essere al di sopra della legge, gli intrecci degli interessi e delle alleanze. L' impianto scenico è di grande impatto emozionale e visivo: sul palco una parte di scenografia è composta da immagini audiovisive estratte dalle riprese effettuate da Jolefilm che porterà al cinema il testo di Bugaro con gli stessi attori e sempre con la regia di Alessandro Rossetto.

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