Doppelganger | Teatro in Bottega
Performance 0.5 | Doppelganger
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Descrizione
*Crediti fotografia di copertina @Giorgia Chinellato
l’attore Francesco Wolf con il regista Mattia Berto, vestono abiti Barena.
- Da un’idea di Mattia Berto e Giorgia Chinellato
- Regia di Mattia Berto
- Foto e grafica Giorgia Chinellato
- Regia video Elia Romanelli
- Riprese e montaggio video Giuseppe Drago
- Organizzazione Claudia Capodiferro
- Associazione Mpg.cultura www.mpgcultura.it www.teatroinbottega.com
Orari performance:
19.00 – 19.30 – 20.00 – 20.30 – 21.00
Barena Venezia
Campo Manin, San Marco 4260/b
30124 Venezia
Per ricordare gli obiettivi del progetto:
Teatro in Bottega nasce dall’incontro tra il regista Mattia Berto, che da anni svolge una ricerca sulle città e sui luoghi del quotidiano, e la fotografa Giorgia Chinellato, attenta sperimentatrice dell’animo umano. Il progetto vuole abitare i negozi e le botteghe dei centri storici con azioni performative con l’obiettivo di fondere saperi e mestieri, far incontrare artisti e clienti spettatori valorizzando i luoghi del fare come nuovi palcoscenici di incontri. Gli artisti coinvolti saranno attori, danzatori, videomaker e sound-designer, con i quali costruire di volta in volta eventi site-specific nell’ottica di realizzare una nuova mappa delle città attraverso chi le vive.
Note di regia
Siamo stati subito colpiti dall’entusiasmo con il quale Nicola Grillo ci ha raccontato della nascita di questi capi unici, così fortemente legati alla città nella quale vengono venduti. Pensare a un tessuto che è il damasco di un pavimento veneziano o a una vecchia divisa reinterpretata in chiave contemporanea non ci ha fatto dubitare, Barena doveva essere un'altra entusiasmante tappa di Teatro in Bottega. Con il bagaglio delle precedenti performance abbiamo voluto valorizzare il rapporto di ricerca tra il teatro e il video. Ho chiesto a Francesco Wolf, amico e talentuoso attore veneto che calca le scene nazionali, di riflettere insieme a noi sulla condizione dell’attore contemporaneo con un occhio ironico che da sempre caratterizza le mie regie. Il testo, scritto a più mani, è un provocante pot-pourri di cliché, storie vere, frammenti televisivi, pagine di classici. Trae l’ispirazione, nel suo essere un doppio, dal protagonista del celebre romanzo di Dostoevskij nelle vesti di un giovane attore alle prese con un provino.
Performance 0.5: Doppelganger
Per la quinta tappa di Teatro in Bottega si cambia completamente registro.
L’8 dicembre la bottega protagonista della Performance 0.5 dal titolo Doppelganger è il brand veneziano Barena, in Campo Manin, nato con l’intento di dare nuova vita agli abiti della tradizione veneta puntando l’attenzione sulla qualità dei tessuti, la ricerca di nuove linee sartoriali con un gusto contemporaneo.
Doppelganger è un termine mutuato dal tedesco e si riferisce a un doppio o un sosia di una persona, una sorta di gemello maligno. Nell’immaginario i Doppelganger forniscono consigli alla persona di cui hanno le sembianze e possono essere fuorvianti e maliziosi, in alcuni casi possono instillare idee nella mente delle loro vittime. Questa figura ha suggestionato molti scrittori tra cui Fëdor Dostoevskij che scrisse il Sosia. L’intera idea registica di questa performance si ispira al famoso romanzo ed è interamente costruita sull’idea del doppio che è inconsciamente presente in ciascun essere vivente. Tutti siamo in un modo e vorremmo essere in un altro modo, così come lo è un attore che in questo caso ne è un esempio perfetto.
Il protagonista di Doppelganger è l’attore Francesco Wolf che, con grande ironia, interpreterà se stesso; un attore italiano con una carriera artistica che viaggia su un doppio binario, quello teatrale e quello televisivo il cui ultimo successo è legato alla seguitissima soap televisiva Un posto al sole nella quale Francesco Wolf ricopriva il ruolo del serial killer.
Per questa tappa di Teatro on Bottega l’attenzione è focalizzata sulla crisi d’identità dell’attore, ci si vuole interrogare su chi è oggi l’attore. Tutti possono diventare attori, è necessario acquisire della notorietà televisiva, partecipare ai reality o dispensare opinioni per poi lanciarsi nel mondo della recitazione. Sono dunque questi gli attori oppure sono coloro che hanno frequentato le accademie, che hanno recitato i classici in teatro, che studiano i testi drammaturgici e che dopo tutto questo approdano al cinema e alla televisione. La nostra è una contemporaneità folle che non lascia più spazio al pensiero, al sapere, alla qualità ma è fagocitata dal mediatico, dall’ossessione di dover apparire a tutti i costi.
A differenza della precedenza performance che ha visto la fotografia entrare all’interno della drammaturgia questa volta l’incursione nel teatro è effettuata dal video. Elia Romanelli e Beppe Drago, hanno il compito di costruire il doppio di Francesco Wolf utilizzando le tecniche video, un Doppelganger mediatico che potrebbe apparire da un qualsiasi schermo nel quale ci riflettiamo quotidianamente.
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