Alimentire
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Descrizione
Cartellone “I Comici 2023.24”
Alimentire è il nuovo progetto teatrale di Arianna Porcelli Safonov
Con il sarcasmo e l’intelligente ironia che la contraddistinguono, ci porta dentro il grosso guaio dell’alimentazione “moderna”: quello di diventare una tendenza a cui si aderisce mettendo in mostra tutti i nostri peggiori difetti
TEATRO TONIOLO, ARIANNA PORCELLI SAFONOV IN ANTEPRIMA NAZIONALE IL 9 FEBBRAIO CON “ALIMENTIRE”
Arianna Porcelli Safonov in anteprima nazionale venerdì 9 febbraio (ore 21.00) al Teatro Toniolo di Mestre con il nuovo spettacolo Alimentire, sesto appuntamento del cartellone de “I Comici 2023.24”.
Attrice e autrice dallo spiccato sarcasmo, irriverente e dal linguaggio elegante, Safonov si affida all’ironia per raccontare il grosso guaio in cui si è ficcata l’alimentazione: quello di diventare una tendenza a cui si aderisce con tutti i peggiori difetti che un cittadino possa mostrare in pubblico.
Alimentire è un progetto che si prende gioco dell’ossessione per la cucina gourmet, è una risata che prende tempo per celebrare il vero valore del cibo, salvandolo dalla gente che lo cucina e spiegandolo alla gente che vuole mangiarlo senza farsi riempire le orecchie col nulla.
Michael Pollan sostiene che “per l’onnivoro, il numero eccessivo di alternative è fonte di ansie e di stress, sensazioni ignote a vacche e koala, per i quali la capacità di distinguere tra cose buone e cattive da mangiare è come una seconda natura. I nostri sensi possono essere d’aiuto a tracciare una prima distinzione fra cibi buoni e nocivi ma per ricordarci cosa mangiare e non deviare troppo, noi umani ci affidiamo alla cultura”.
Ed è sempre quando ci affidiamo alla cultura che ci accorgiamo di non possederne abbastanza o di farne cattivissimo uso!
E allora è pressoché certo che verremo umiliati dallo chef semidio e dalla sua carta che non si chiama più menù ma carta, appunto e che ha la stessa giovialità di un saggio di chimica nucleare ma costa di più.
C’è l’ansia delle centomila intolleranze alimentari, c’è la sofisticazione di qualsiasi ingrediente per renderlo più tecnologico, più performante, più costoso e tossico.
C’è la corsa furiosa ai corsi per sommelier per sapere tutto di vino, c’è la mediocrità di non sapere un cazzo di pane, un alimento troppo povero per essere studiato.
C’è l’inferno delle diete, quello dei buffet, c’è l’eccesso di produzione, la carenza di approvvigionamento, l’ignoranza a tavola, il disagio in cucina, l’assurdo in tv, la menzogna del marketing e, se non bastasse il conto coi tre euro di coperto.
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