Poveglia per tutti

Tutto inizia come con un appello.
L'isola di Poveglia sta per essere venduta dal demanio, senza riserva d'asta, senza richiedere un progetto a chi la compra, senza interpellare la città. Così, come se Poveglia non fosse un polmone verde della laguna, uno dei luoghi in cui chi abita in città si rifugia quando la pressione turistica rende il centro invivibile. E così ci ritroviamo, lanciamo un  appello al mondo, un appello che presto viene tradotto dai poveglianti in Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo e Russo. Attiriamo nell'arco di qualche settimana l'attenzione dei giornali di tutto il mondo. I veneziani e i loro amici nel mondo vogliono ricomprarsi Poveglia.
L'asta del demanio, come spesso succede in questi casi, termina con un'inutile spreco di denaro pubblico, le offerte sono ritenute troppo basse. Due soli gli offerenti, la nostra associazione (che in un mese raccoglie 478mila euro) e un imprenditore locale che ne offre pochi in più. E allora?
Allora spinti dai nostri associati abbiamo deciso di non arrenderci, abbiamo chiesto quanti volessero i soldi indietro ed il 72% ci ha detto no, non ancora, andiamo avanti. Così dalla colletta siamo passati alle proposte. Organizzandoci per gruppi, in modo partecipativo, creando uno statuto che pone al centro dell'associazione la persona e la fiducia negli altri. Fare bene decidendo insieme. Si può?

In pochi mesi abbiamo prodotto centinaia di documenti, presentazioni, attività in Isola ed in città. Lo spazio qui sarebbe troppo stretto per raccontare tutto. 

Sei tu l'organizzatore?