La Voce - Giorgio Agamben
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Descrizione
La Voce - Giorgio Agamben
Sulla Voce
Ljuba Bergamelli
La voce nel corpo e il corpo della voce
Elettrofoscari +
Unive Ensemble +
Gruppo vocale
Coro dell'Università Ca' Foscari Venezia
Performance musicale
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Chiude la stagione di musicafoscari 2018 un pomeriggio dedicato alla voce. Essa identifica, grazie al timbro, la singolarità personale, mentre è simultaneamente udibile da ciascuno che sia alla sua portata. Nella sua natura gestuale ciascuno sperimenta l’intima connessione di interno ed esterno, di singolare e plurale, anche ‘prima’ della parola. Come la danza, la voce è nelle origini di ogni musica e della sua capacità di coinvolgere, anche quando è diventata voce degli strumenti.
La specializzazione nella scrittura alfabetico-fonetica ha prodotto una dimenticanza della sua natura preverbale, mentre la scrittura musicale e la sua traduzione strumentale tende a far dimenticare quanto la sorgente musicale sia intima a ciascuno.
L’attenzione alla voce riporta anche l’uso degli strumenti musicali a quella fisicità e prossimità al corpo che ne fa sue estensioni – e questo fa la differenza sia nell’improvvisazione, sia nell’interpretazione di una composizione.
Giorgio Agamben
Sulla Voce
“Noi parliamo sempre all’interno di un linguaggio e attraverso il linguaggio e parlando di questo o di quell’argomento, predicando qualcosa di qualcosa, dimentichiamo ogni volta il semplice fatto che stiamo parlando. Nell’istante dell’enunciazione, tuttavia, il linguaggio non si riferisce a nessuna realtà lessicale né al testo dell’enunciato, ma unicamente al proprio aver luogo […] Se questo è vero, allora possiamo definire il compito della filosofia come il tentativo di esporre e di fare esperienza di quel factum che la metafisica e la scienza del linguaggio devono limitarsi a presupporre […] che l’evento di parola accade al vivente nel luogo della voce, me senza che nulla lo articoli a questa. Dove voce e linguaggio sono a contatto senza alcuna articolazione, là avviene un soggetto, che testimonia di questo contatto […] Il pensiero che voglia rischiarsi in questa esperienza […] deve accettare di trovarsi ogni volta senza lingua di fronte alla voce e senza voce di fronte alla lingua”
(Da Giorgio Agamben, Experimentum Vocis, in Id. Che cos’è la filosofia? Macerata, Quodlibet 2016, p. 45)
Ljuba Bergamelli
La voce nel corpo e il corpo della voce
La tradizione filosofica occidentale ha sempre relegato il ruolo della voce a tramite del pensiero, a mezzo per dare vita alla parola. In realtà, questo ponte tra suono e senso/non-senso di cui siamo dotati fin da quando veniamo al mondo, può essere pensato e vissuto, in quanto mistero e unicità, in una prospettiva differente: quella del corpo che siamo e non abbiamo.
Nel corso del Novecento l’atteggiamento verso la questione della “voce” è cambiato perché è mutata l’attenzione per il corpo nella sua totalità: essa è appunto una questione del corpo. Una voce rimanda necessariamente al corpo da cui proviene e gli è indissolubilmente legata. Essa è corpo e l’intero corpo è il suo strumento vivo: l’unico strumento musicale che dispone di una materia vivente che è allo stesso tempo strumento e strumentista. Il gesto vocale traduce la corporeità in vibrazione, che diviene proiezione di sé nello spazio e ponte verso l’Altro.
Proprio per la complessità dei legami che la voce intreccia e rappresenta nella relazione con il corpo e la psiche, la ri-scoperta della voce restituisce la persona nella sua soggettività e complessità. Attraverso una vocalità allargata, che non pone confini di sorta, avviene la scoperta più autentica di come la nostra voce ci appartenga e ci rappresenti, di come la voce non sia uno strumento che esiste a priori ma che esiste insieme a noi: la manifestazione di uno stato d’essere.
(Ljuba Bergamelli, tratto da Il teatro della Voce, ed. ETS)
Elettrofoscari e Unive Ensemble sono gruppi nati dai workshop per l’improvvisazione che l’Università Ca’ Foscari ha creato per gli studenti universitari di tutti i corsi di laurea che abbiano una sufficiente padronanza di strumenti musicali e voce. L’improvvisazione libera e collettiva permette a ciascuno di usare tecniche vocali o strumentali e materiali musicali di partenza con cui è maggiormente familiare – jazz, rock, pop, musica contemporanea – come occasione di formarsi una sensibilità per l’ascolto, dialogare e imparare i linguaggi degli altri, cercare il punto d’incontro per costruire una musica d’insieme. Questo processo è avvenuto anche grazie a incontri con improvvisatori-compositori di livello nazionale e internazionale, quali, fra altri, Giancarlo Schiaffini, Walter Prati, Pauline Oliveros, George Lewis, Steve Lehman. Il lavoro sull’improvvisazione richiede consapevolezza dei materiali usati, perciò negli ultimi due anni i due gruppi sono stati sollecitati a esercitare la composizione e l’interpretazione, anche grazie agli head arrangements (arrangiamenti creati estemporaneamente e imparati inizialmente senza partitura).
Elettrofoscari, diretto da Daniele Goldoni, è nato nel 2011. Il gruppo si è esibito in varie occasioni istituzionali di Ateneo, ha eseguito in concerto musiche di Pauline Oliveros, ha partecipato al Festival des Musiques Universitaires di Belfort nel 2012, a varie edizioni di Artnight, a JAM (2014, 2015). L’ensemble, in una versione allargata, ha presentato produzioni originali per l’edizione 2015 del Festival frutto del lavoro di residenza con il noto musicista Amir ElSaffar e ha presentato proprie composizioni all’inaugurazione dell’edizione 2016.
Unive Ensemble è nato nel 2015 dal laboratorio tenuto da Nicola Fazzini. L’ensemble si muove in un territorio di sperimentazione tra jazz, improvvisazione libera, musica contemporanea e altri linguaggi che gli studenti sanno far confluire in questa esperienza creativa. Il risultato è un corposo e variopinto ensemble che vede voci, strumenti ad arco, fiati e percussioni protagonisti d’impasti sonori inconsueti e musiche originali. L’Unive Ensemble ha partecipato alla giornata UNESCO del jazz presso l'Università degli studi di Padova nel 2015 e nel 2016 si è esibito all’inaugurazione del Musicafoscari/San Servolo Jazz Fest con composizioni originali.
www.unive.it/musicafoscari-laboratori
Il Gruppo Vocale dell’Università Ca’ Foscari Venezia, diretto dal Maestro Vincenzo Piani, è una selezione del Coro dell’Università Ca’ Foscari, che festeggia quest’anno i 40 anni di attività. Il Gruppo è nato con l’intento di studiare e presentare in concerto i brani più impegnativi della tradizione vocale dal medioevo e rinascimento fino all’epoca contemporanea.
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