Dal 15/02/2019 al 27/02/2019
Teatro La Fenice

Mozart, il re pastore

Teatro La Fenice

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Descrizione

Nel XVIII secolo la visita di un componente di una famiglia reale presso un’altra corte era l’occasione di numerosi festeggiamenti, all’interno dei quali la musica aveva spesso un ruolo di primo piano. Quando fu annunciato il passaggio a Salisburgo dell’arciduca Massimiliano, ultimogenito dell’imperatrice Maria Teresa, l’arcivescovo Colloredo incaricò il Kapellmeister Domenico Fischietti e il giovane Mozart, allora secondo Konzertmeister, di preparare gli intrattenimenti musicali.

I compositori misero in musica due testi di Metastasio, sia pure di epoche diverse: il 22 aprile l’illustre ospite poté ascoltareGli orti esperidi, una serenata per cinque voci di Fischietti su un libretto del 1721, e il giorno seguente Il re pastore di Mozart; probabilmente le due composizioni furono presentate senza allestimento scenico (a ciò allude la definizione «serenata» che compare nel diario del consigliere municipale di Salisburgo, Scheidenhofen, ripresa dallo stesso Mozart in una lettera al padre) e vennero interpretate dai medesimi cantanti, ma non si conosce ilcastper intero.

Per l’occasione giunsero da Monaco il castrato Tommaso Consoli, cui fu affidato il ruolo di Aminta, e il flautista Johann Baptist Becke, che suonò alcuni brani molto brillanti nelle arie; gli altri interpreti erano quasi sicuramente membri della cappella di corte di Salisburgo. Non si sa con certezza se fu Mozart o lo stesso Colloredo a scegliere Il re pastore, né si conosce il nome del poeta che rielaborò il testo metastasiano; punto di riferimento era la versione presentata nel 1774 a Monaco con musiche tratte dal Re pastore di Pietro Alessandro Guglielmi (Venezia 1767), in cui Tommaso Consoli aveva interpretato il ruolo di Elisa: qui l’originale in tre atti è ridotto a due, con l’eliminazione di cinque arie e di parte dei dialoghi, e vi è un nuovo e più ampio coro finale (“Viva l’invitto duce”).

Rispetto a questo libretto la composizione di Mozart contiene poi ulteriori aggiunte e modifiche, che potrebbero essere attribuite al futuro autore del testo dell’Idomeneo, l’abate Varesco. Mentre Bonno e ancora Gluck avevano previsto quattro soprani e un tenore, Mozart riequilibrò l’ensembledestinando a un secondo tenore la parte di Agenore; comune a Hasse e a Gluck è invece la scelta di far seguire direttamente la prima scena all’ouverture.

Direttore ⎮ Federico Maria Sardelli
Regia ⎮ Alessio Pizzech
Scene ⎮ Davide Amadei
Costumi⎮  Carla Ricotti
Luci ⎮ Claudio Schimd

Orchestra del Teatro La Fenice

Prezzo
€€

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