The Sacred Planet
un simbolo attuale di sostenibilità globale
Descrizione
Dal 24 giugno al 23 luglio la prestigiosa Biblioteca Nazionale Marciana presenta le opere dell’artista Rita Sabo, residente in Austria.
Nelle storiche Sale Monumentali saranno esposti undici dipinti di grande formato ed una straordinaria scultura che rappresenta il “Sacred Planet“, mostra curata da Manfred Möller di Kunsthandel Verlag e promossa e organizzata da AAP Associazione l’Arte in Pubblico Dirk Geuer.
Nelle opere esposte Sabo orbita intorno alla tematica della sostenibilità, al centro della quale la terra rappresenta un pianeta sacro e come tale intoccabile.
In tal modo le sue opere caleidoscopiche e dai colori vivaci possono essere interpretate come un appello artistico al rispetto del nostro pianeta per proteggerlo dallo sfruttamento e l’inquinamento.
Le opere dell’artista si armonizzano con la rinascimentale sala della Libreria Sansoviniana formando un ambiente enigmatico e misterioso colmo di colori vibranti. L’artista invita tutti i visitatori ad immergersi nel suo mondo e di far ruotare i propri pensieri intorno al “Sacred Planet“. Allo stesso tempo le opere di Rita Sabo entrano in un prolifico dialogo con le opere di Tiziano, Tintoretto, Veronese e gli altri grandi artisti.
Esposto sarà inoltre un dipinto esclusivo, un omaggio dell’artista a Venezia in un’interpretazione unica.
Rendere illustri artisti e le loro arti visibili nei musei rinomati è la mia ambizione e la mia passione più profonda. In tutto ciò per me il contatto personale e fiducioso con gli artisti è il prerequisito più importante.
The Sacred Planet – un simbolo attuale di sostenibilità globale
Il “Secred Planet“ è un simbolo espressivo creato da Rita Sabo che esprime la dignità e l’inviolabilità della Terra in quanto pianeta - pianeta accerchiato da due anelli rappresentanti il flusso d’energia. In questo modo Sabo è in grado di narrare la sua visione di una sostenibilità globale vissuta olisticamente e riesce dunque a forgiare un emblema attuale di grande importanza e attualità. Il “Sacred Planet”, prodotto con materiali pregiati e sostenibili, diviene un’icona di una consapevolezza artistica che si ritrova alla soglia di un cambiamento globale. Il tema centrale dell’appello artistico di Sabo è la santificazione del pianeta Terra. Pianeta non inquinato e sfruttato, ma un habitat biodiverso che dovrebbe riguadagnare nuovamente protezione e rispetto.
L’artista
Rita Sabo, cresciuta prima a Gerusalemme e in seguito a Basilea e Zurigo, ha frequentato le scuole d’arte locali a Zurigo. Successivamente ha intrapreso gli studi di arte alla Invers Schule Gestaltung a Olten in Svizzera. In breve tempo è giunta al rinomato Central Saint Martin’s College of Art and Design a Londra, dove ha studiato arte e design. Nel suo linguaggio visuale, la giovane artista, cresciuta multilingue, tratta il significato di antichi simboli nel contesto del tempo odierno. Nelle sue opere concede ad esso una nuova interpretazione al fine di un’attualizzazione artistica sottoforma di un nuovo lessico simbolico, firmato dalla sua mano artistica. I simboli mistici e religiosi del passato trovano dunque un’elaborazione moderna e orientata verso il futuro. Molti simboli, oggi reputati antiquati e obsoleti, vengono reinterpretati artisticamente e resi riutilizzabili nel loro valore simbolico per il XXI secolo.
Il “pianeta sacro” della giovane artista Rita Sabo – che espone per la prima volta in Italia - sbarca in Piazza San Marco, a Venezia, nei sontuosi spazi della Biblioteca Nazionale Marciana.
In concomitanza con la “18a Biennale di architettura”, da sabato 24 giugno fino al 23 luglio 2023 Venezia ospita le opere dell’artista Rita Sabo, di origine caucasica, ma ormai viennese d’adozione.
Le storiche Sale Monumentali della Biblioteca accoglieranno Sacred Planet, la mostra curata da Manfred Möller e promossa e organizzata dall’Associazione l’Arte in Pubblico di Dirk Geuer, che propone una straordinaria selezione di 11 dipinti di grande formato, ai quali si aggiunge una suggestiva scultura che rappresenta il “pianeta” che dà il titolo all’intera esposizione.
In tutte le sue opere esposte, Sabo “orbita” intorno alla tematica della sostenibilità, al centro della quale la Terra rappresenta un pianeta sacro e come tale intoccabile; non a caso, infatti, la mostra riprende il titolo di un celebre documentario realizzato 20 anni dalla Walt Disney e che nella versione originale si avvaleva della narrazione di Robert Redford.
Le opere caleidoscopiche e dai colori vivaci di Rita Sabo possono essere interpretate come un appello artistico al rispetto verso il nostro pianeta in quanto habitat e verso la sua protezione contro lo sfruttamento e l’inquinamento.
Le opere dell’artista s’intrecciano con un’altra sacralità, quella espressa dalla Sede della Biblioteca Nazionale Marciana, formando un ambiente enigmatico e misterioso ricco di colori vibranti, di pathos, di dimensioni che si sovrappongono.
Con questa personale, l’artista invita tutti i visitatori a immergersi nel suo mondo e a far ruotare i propri pensieri intorno al Sacred Planet. Allo stesso tempo le opere di Rita Sabo entrano in prolifico e privilegiato dialogo con opere prestigiose del Rinascimento veneto, che hanno per autori veri e propri maestri come Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri.
Da segnalare che tra i dipinti di Rita Sabo in mostra alla Marciana, ve ne sarà uno, esclusivo e inedito, che rappresenta l’omaggio dell’artista a Venezia, secondo la sua originale interpretazione.
L’Artista
Nata nella regione del Caucaso settentrionale, Rita Sabo è cresciuta multilingue a Gerusalemme (Israele) e successivamente in Svizzera. Ha vissuto a Zurigo e Basilea dove ha frequentato le scuole d’arte locali, prima di trasferirsi alla scuola d’arte Invers a Olten (CH).
Con una forte attenzione alla pittura, ha anche continuato i suoi studi in design di gioeilli presso il prestigioso Central Saint Martins College of Art and Design di Londra Attualmente vive con il marito e la figlia a Vienna.
Tecnica e filosofia
L’uso dei colori e del soggetto astratto di Rita Sabo non è impressionismo onirico della realtà; con una miscela di pennellate e forme composte con precisione sceglie invece di tuffarsi nelle camere oscure della nostra immaginazione e incoraggia l’esplorazione all’interno del territorio tortuoso della nostra mente.
Il risultato della sua arte risulta così caleidoscopico, imbaldanzito e iperpigmentato, ma allo stesso tempo ordinato e infinito.
La ripetizione di colori, simboli e forme consentono allo spettatore di vedere dal punto di vista del subconscio, piuttosto che con l’occhio stesso. Questo rende Rita Sabo parte di una nuova generazione di artiste donna che sono alla ricerca di un’esperienza spirituale e di impegno. La sua arte è un invito ad entrare in dialogo con il subconscio.
Dal suo lavoro emerge una nuova biblioteca di simboli che reca l’inconfondibile firma artistica di Rita Sabo e si ritrova anche nei suoi ultimi disegni a china. Sa trasformare i segni mistici del passato nella propria interpretazione del presente. La scienza gioca un ruolo altrettanto importante in questo perché l’insegnamento della geometria sacra e dei suoi elementi ripetitivi sono al centro del lavoro di Rita Sabo. Le manifestazioni frattali stabiliscono il legame con la natura. Entrambe ispirazioni cruciali che accompagnano l’artista fin dalla sua giovinezza.
Il fulcro dell’opera di Rita Sabo è Sacred Planet, il “pianeta sacro”. Questo unifica le forze: quelle della geometria e quelle della natura. Il “pianeta sacro” non può solo essere ritrovato nei suoi dipinti e disegni, ma si erge anche come oggetto imponente dell’opera scultorea di Rita.
Esso raffigura un seducente ibrido tra una stella e un pianeta, spesso associato a oggetti celesti e alla navigazione; un potente simbolo della connessione e dell’armonia di tutte le cose nell’universo e sul pianeta terra.
Ai dipinti, ai disegni e alle opere scultoree di Rita Sabo si affianca anche una nuova serie di opere grafiche; una progressione sistematica delle forme geometriche, dei formati quadrati e degli strati altamente complessi. Crea stampe e animazioni con l’ausilio di tecniche di riproduzione analogica e digitale. La moltiplicazione dei suoi dipinti originali crea una sinfonia visiva, catturando lo sguardo dello spettatore e guidandolo attraverso un multiverso di forme, colori e prospettive, dove il tangibile e l’intangibile si incontrano apparentemente.
Mostra:
24 Giugno –23 Luglio 2023
Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana
Accesso alla mostra attraverso il Museo Correr
Piazza San Marco n.52 – Ala Napoleonica I - 30124 Venezia
https://bibliotecanazionalemarciana.cultura.gov.it/
Orario: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00). Si prega di controllare il sito del Museo Correr prima della visita) https://correr.visitmuve.it/
Sponsorizzato da
Orari e date
10:00-18:00 Mar
10:00-18:00 Mer
10:00-18:00 Gio
10:00-18:00 Ven
10:00-18:00 Sab
10:00-18:00 Dom
10:00-18:00
Disclaimer
I testi e le immagini inserite nei post sono solo in parte opere degli autori degli articoli e loro proprietà.
Immagini e testi sono talvolta tratte dal web indicando, dove possibile, fonte e autore e vengono pubblicate per scopi esclusivamente illustrativi, nel rispetto del comma 1-bis dell’articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarlo per la tempestiva rimozione.