Dal 29/10/2020 al 06/01/2021
Magazzino Gallery | Palazzo Contarini Polignac

Giovanni Soccol - Labirinti d’invenzione

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Descrizione

 LA MOSTRA RIMANE CHIUSA FINO AL 3 DICEMBRE 2020  in seguito al nuovo DPCM del 3 novembre 2020

LA MOSTRA

Il 29 ottobre 2020 si inaugura a Venezia la mostra di Giovanni Soccol, Labirinti d’invenzione, allestita negli spazi del Magazzino Gallery, all’interno del quattrocentesco Palazzo Contarini Polignac, prospiciente il Canal Grande. Con la sua straordinaria facciata lombardesca, è uno dei più interessanti e pregevoli palazzi veneziani da un punto di vista architettonico e storico che divenne, con la principessa Winnaretta Singer Polignac, all’inizio del secolo scorso, punto di riferimento e d’incontro di personalità di straordinario livello culturale e artistico da Igor Stravinsky a Marcel Proust, John Sirgent Sargent, Ezdra Pound, Diaghilev, Picasso…

Nel Magazzino Gallery verranno esposti i più recenti lavori dell’artista veneziano risalenti all’ultimo anno, sette grandi tele (m 2,00 x 1,50) e un dittico (m 1,18 x 1,55), raffiguranti monumentali costruzioni labirintiche che emergono dall’oscurità notturna sotto cristallini cieli stellati. Non labirinti quindi rappresentati nella loro planimetria, che ne permette di individuare chiaramente il percorso, bensì enigmatiche e disorientanti architetture da cui si è inghiottiti senza alcuna possibilità di riferimenti, “entro e mi immergo in segreti corridoi circolari, aperti ad un cielo notturno in cui traspare un’ambigua luce”, afferma Soccol.

“Labirinti continui e serrati come gusci di chiocciole, avvoltolati nella loro geniale indecifrabilità. E spaccati da fessure nette, dolorose da cui si potrebbe vedere, se solo volessimo e ne fossimo capaci, uscire una colata di sangue: perché rinserrano il mistero di storie ineffabili -cioè non-parlabili- di tragedie talmente antiche e primigenie da toccarci nell’intimo, nei recessi più arcaici delle circonvoluzioni corticali, in forsennati viaggi à rebours, in cieche visioni degne della follia mitologica e dantesca di Flaxman o di quella esagitata e nera di Füssli come della essenzialità lapidea e minerale di Blake”, scrive nel catalogo Giandomenico Romanelli, curatore della mostra.

L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2021, è corredata dal catalogo, a cura di Giandomenico Romanelli, con impaginazione e grafica di Andrés David Carrara, per le edizioni  My Monkey.

BIOGRAFIA

Giovanni Soccol, nato a Venezia nel 1938, inizia a dipingere nei primi anni ’50, frequentando dapprima gli studi dei pittori Ilse Bernheimer, Gennaro Favai e Guido Cadorin, ed in seguito di Mario Deluigi.

Nel 1967 si laurea in Architettura con Carlo Scarpa e nel 1974 ottiene la cattedra di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, cattedra che terrà fino al 1997.

Durante gli anni ‘70 Soccol si dedica, oltre che alla pittura, anche all’architettura di interni ed alla scenografia, sia per il teatro che per il cinema, vivendo tra Venezia, Roma e Parigi.

Dopo la mostra antologica svoltasi nel 1986 nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara, decide di concentrarsi unicamente sulla pittura. A una prima ricerca nel campo dell’astrazione geometrica, seguono cicli pittorici le cui tematiche si arricchiscono di motivi simbolico-figurativi: le Petroliere (1994-1999), le Battige, le Maree (2000-2013) e i più recenti Teatri e Labirinti d’invenzione. Nel 2017 il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (VE) gli ha dedicato una grande mostra antologica in occasione del cinquantenario della sua attività, cui è seguita un’esposizione personale delle ultime sue opere alla Galerie BOA di Parigi. Nel 2019 la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia ha allestito una sua mostra personale e il Museo Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo ha promosso una sua mostra antologica, che ha messo a fuoco le principali tematiche che sono state oggetto della sua produzione pittorica negli ultimi vent’anni: Petroliere (solitarie navi che solcano mari oscuri), Firmamenti (lo spazio della tela vibra nel rapporto chiaroscurale di una notte stellata), Maree (rapporto luna-mare in atmosfera notturna), Teatri (cavee vuote di teatri classici che si aprono verso uno spazio infinito)

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