Dal 15/10/2019 al 30/10/2019
IUAV Tolentini

Andrea Bruno - Tra Oriente e Occidente

La conservazione della memoria, il restauro oltre l'iconoclastia

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Descrizione

Andrea Bruno
Tra Oriente e Occidente. La conservazione della memoria, il restauro oltre l'iconoclastia

Università Iuav di Venezia
Cotonificio, spazio espositivo Gino Valle
15 > 30 ottobre 2019

conferenza 15 ottobre 2019, ore 16
cotonificio, auditorium
Andrea Bruno "Memoria e architettura, regole o princìpi?"
introduce Francesco Bandarin

inaugurazione mostra 15 ottobre 2019, ore 17
cotonificio, spazio espositivo Gino Valle
intervengono
Andrea Bruno, Alberto Ferlenga,
Serena Maffioletti, Nicola Potenza

apertura
lunedì > venerdì 9 > 19.00
chiuso sabato e festivi
ingresso libero

La mostra è il frutto di una selezione del vasto fondo archivistico, donato all’Università Iuav di Venezia dall’architetto Andrea Bruno come progetto conclusivo di un itinerario scientifico di cruciale importanza: attraverso una minimale rappresentazione di alcuni dei progetti più rilevanti si vuole presentare l’originale apporto dell’architetto durante una carriera internazionalmente riconosciuta, caratterizzata dalla valorizzazione del patrimonio e del paesaggio culturale. Si vuole introdurre il visitatore all’interno dell’annoso dibattito sugli approcci progettuali in merito alla conservazione con l’obiettivo prioritario di indagare sulla reale importanza della memoria come atto vitale e autoaffermante per l’individuo e la comunità tutta.

Andrea Bruno intende la progettazione sul patrimonio e sul paesaggio come pura affermazione del restauro inteso come atto di architettura contemporanea, che non può scindersi dalla vita dell’edificio e dai suoi cambiamenti, che risultano impossibili da cristallizzare nel tempo. Ne consegue l’esigenza di “costruire sul costruito” come rappresentazione del simbolo di permanenza sul luogo.

Il percorso della mostra segue concettualmente una linea che va da occidente ad oriente. Il visitatore viene introdotto ai princìpi metodologici del progettista con il noto intervento sul Castello e sulla Manica Lunga di Rivoli, proseguendo con importanti progetti quali quello del salone ipogeo di Palazzo Carignano, e gli interventi del Castello di Lichtenberg in Alsazia e delle Brigittines a Bruxelles. La rappresentazione del mondo orientale è svolta dal ruolo di scoperta e conservazione di siti di valenza universale, affidati all’architetto lungo i decenni, come la Valle dei Buddha di Bamiyan e del Minareto di Jam in Afghanistan. La carriera di Andrea Bruno si è infatti misurata con il concetto di conservazione della memoria al di là dell’iconoclastia delle forme, anche laicamente intesa, quale cardine della progettazione, ravvisabile anche in interventi quali il Maà di Cipro e la Cattedrale di Bagrati in Georgia.

Il percorso di Andrea Bruno evidenzia come siano da ricusare atti progettuali volti alla storicizzazione: proprio perché dalla storia è impossibile rifuggire, il fine della mostra è manifestare al visitatore l’esigenza che deve muovere ogni azione di architettura, finalizzata a migliorare la vita di chi vive il luogo, consentendo una rappresentazione di sé nello spazio come solo atto filosofico di conservazione della memoria.

La progettazione di Andrea Bruno è connotata da princìpi d’intervento fortemente rivolti ad una valorizzazione del patrimonio che non preveda la sua cristallizzazione, ma, al contrario, il prosieguo della sua funzionalità attraverso la presenza dell’architettura contemporanea, armoniosamente integrata con le tracce derivanti dalle preesistenze.

Prezzo
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