Dal 02/01/2014 al 30/12/2030
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro

Galleria Franchetti alla Ca' d'Oro

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Descrizione

La Ca’ d’Oro, uno dei più prestigiosi palazzi tardogotici di Venezia, ospita su due piani l’importante collezione d’arte del barone Giorgio Franchetti (1865-1927), che nel 1916 donò allo Stato italiano le sue raccolte e l’edificio stesso, dopo averne ripristinato, con ingenti restauri, lo splendore originario.
La collezione del nobiluomo, comprendente mobili, dipinti, medaglie, arazzi, bronzetti e sculture, fu ampliata nel corso degli anni con l’annessione di opere rinascimentali provenienti da edifici religiosi soppressi o demoliti e nuclei collezionistici provenienti dalle Gallerie dell’Accademia e dal Museo Archeologico, mentre una nuova sezione espositiva dedicata alla ceramica veneziana ha trovato spazio, dal 1992, nell’attiguo Palazzo Duodo.
Non si esaurisce alla sola Galleria, aperta al pubblico nel 1927, la visita del palazzo, che ancora conserva, nel suo complesso, la struttura dell’antica casa fondaco veneziana. Di particolare interesse è la corte interna, con il suggestivo mosaico pavimentale in marmi antichi, realizzato dal barone stesso ad evocazione delle basiliche paleocristiane, e l’originaria vera da pozzo scolpita da Bartolomeo Bon nel 1427.
Nell’atrio – a ideale custodia dell’edificio e delle sue sorti – riposano, sotto un cippo di porfido, le ceneri di Giorgio Franchetti.

Capolavoro assoluto e cuore della raccolta è la tela con il San Sebastiano di Andrea Mantegna, per la quale il barone Franchetti fece appositamente costruire una cappella ornata di marmi, al centro della quale il dipinto – tra le opere più drammatiche dell’artista – è custodito all’interno di un altare che ne enfatizza l’isolamento.
Da ammirare, tra i capolavori della scultura rinascimentale esposti nel “portego” al primo piano, il Doppio Ritratto di Tullio Lombardo ispirato alla scultura funeraria antica, il Busto di fanciullo di Gian Cristoforo Romano di collezione Franchetti e la lunetta a bassorilievo di Jacopo Sansovino con la Madonna col Bambino, mentre, tra i bronzi si segnalano i preziosi  rilievi di Andrea Riccio provenienti dalla chiesa dei Servi e il raffinatissimo Apollo di Jacopo Bonaccolsi detto l’Antico, proveniente dalla collezione Pasqualigo.
Da non perdere gli esemplari più prestigiosi della pinacoteca Franchetti al secondo piano: la Venere allo specchio di Tiziano, la Venere dormiente di Paris Bordon, le due Vedute di Francesco Guardi e, tra le opere fiamminghe più importanti, la piccola Crocifissione attribuita a Jan Van Eyck e il Ritratto di Marcello Durazzo di Van Dyck.
 

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Chiuso nei seguenti giorni
25 Dicembre 2017

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