Una famiglia in esilio. I Trentin nell'antifascismo europeo
Descrizione
La mostra storico-fotografica, promossa dal Centro documentazione e ricerca Trentin, Iveser e Associazione rEsistenze, in collaborazione con gli Archivi fotografici e digitali del Comune di Venezia e la Fondazione Querini Stampalia, si propone di valorizzare il ricco fondo fotografico contenuto nell’Archivio di Franca Trentin (conservato dall’Associazione rEsistenze presso la “Casa della memoria e della storia di Venezia” a Villa Hériot, Giudecca).
Raccogliendo anche documenti e scatti appartenuti ai genitori di Franca – Silvio e Beppa – l’archivio comprende infatti una raccolta di oltre 400 immagini che spaziano dalla Belle Époque ai primi anni Duemila.
Nel gennaio del 1926 Silvio Trentin – giurista, eroe di guerra, ex deputato – è tra i primi docenti italiani a dimettersi per protesta contro il processo di fascistizzazione allora avviatosi nel mondo universitario. Lascia così la cattedra di Diritto pubblico a Ca’ Foscari («se fossi un professore di matematica forse potrei restare, ma come professore di diritto, come posso restare qui a insegnare quando l’attuale regime è contrario a tutto ciò in cui credo?») e decide, contemporaneamente, di abbandonare anche un paese in cui non vede più garanzie di libertà.
Parte allora per la Francia meridionale con tutta la famiglia: la moglie Beppa e i figli Giorgio, di 8 anni, e Franca di 6. L’ultimogenito Bruno – il futuro leader sindacale e deputato – nascerà alla fine dell’anno, già in esilio.
Un esilio che allora speravano breve, e che durerà invece 17 anni, fino alla caduta di Mussolini nel 1943: 17 anni in cui, oltre ad affrontare la dura vita quotidiana degli emigranti, i Trentin sanno inserirsi in un’eccezionale rete di relazioni con i più importanti esponenti dell’antifascismo italiano in esilio, con il mondo culturale e politico francese nonché, nella seconda metà degli anni ’30, con i volontari di tutte le nazionalità che accorrono nella vicina Spagna per combattere il franchismo.
Una battaglia per la libertà e la democrazia su scala europea, senza confini di nazionalità: i tre ragazzi Trentin crescono in questo clima, ne restano indelebilmente segnati e quella lotta continueranno con altri mezzi, da adulti, nel dopoguerra.
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