Casa Museo Andrich
tra le velme e le barene dell'isola di Torcello
Descrizione
Paolo Andrich è l'unico residente di Torcello che apre casa sua ai visitatori aumentando così l'offerta turistica dell'Isola di Torcello.
Casa Andrich, non è solo un orto è un giardino, di essenze e di sapori a ridosso della Palude della Rosa che accoglie colonie di fenicotteri, aironi cinerini, chiurli e cavalieri d'Italia a testimonianza di un equilibrio ambientale tra ecosistema e biodiversità perfetto.
E' anche la casa studio di Lucio e Clementina Andrich, una coppia di artisti innamorati che Venezia e i visitatori di tutto il mondo stanno riscoprendo visitando Casa Museo Andrich.
Tutti giorni, con visite guidate da Paolo Andrich, in italiano, francese ed inglese, è possibile ammirare le opere degli artisti.
L'effervescenza dell'arte a Venezia nel periodo '50 -'80 nella casa di 2 artisti, Clementina e Lucio Andrich, dove sete, arazzi, vetri, sculture, dipinti, incisioni, mosaici, mobili sono esposti a rotazione e raccontati attraverso la visita guidata con il nipote Paolo Andrich.
Casa Andrich si affaccia sulle velme e barene della Palude della Rosa, da marzo a settembre si vedono i Fenicotteri dalle rive dove si può osservare il più bel paesaggio lagunare di Torcello, immersi in un orto-giardino di 11.000 mq.
Paolo Andrich vive su quest’isola da agricoltore.
Una decina di anni fa ha deciso di cambiare vita e stabilirsi qui per coltivare carciofi violetti e attendere i frutti di giuggioli, castagni, lecci, pini e noccioli che sotto il battito d’ali dei fenicotteri e degli aironi ricordano di santificare la lentezza.
Chi arriva da fuori spalanca gli occhi di fronte al meraviglioso universo lagunare amato da Hemingway, specialmente nel periodo in cui alloggiò alla locanda Cipriani per scrivere “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
“Casa Andrich” è facile da raggiungere: si scende con il vaporetto alla fermata di Torcello e dopo pochi passi una freccia invita a girare a sinistra e imboccare un sentiero incolto.
Molti ci finiscono per caso, leggono il cartello “visita guidata, 12 euro”, suonano il campanello e Andrich arriva con Wagner, il cane corso con gli occhi verdi.
«Da qui si capisce com’è nata Venezia, si riesce a immaginare come fosse il centro storico senza i palazzi».
Paolo Andrich inizia le visite guidate accompagnando i turisti sulla collinetta verde del suo giardino, dove si apre il grande teatro della laguna veneta.
«Velma, barena e isola: i tre livelli della laguna emergono e scompaiono con le maree e sono le fondamenta di Venezia e delle isole che ci circondano».
È un pianificatore urbanista, è nato in Svizzera, a Biel Bienne, è bilingue italiano e francese, parla bene l’inglese, per lavoro ha vissuto in Francia, ha girato il mondo e per chi lo ascolta recitare le liriche di Andrea Zanzotto è un attore mancato.
Nel 2003, alla scomparsa di suo zio, l’artista Lucio Andrich, ha mollato tutto ed è venuto a vivere a Torcello, sull’isola che lo zio e la moglie Clementina De Luca, mancata nel 1982, avevano scelto per dedicarsi all’arte.
Nella casa in cui Paolo veniva da bambino, e in cui oggi vive come erede dell’artista, ci sono scatole piene di vecchie fotografie dove spuntano cornici appese ai fili da bucato, sculture appoggiate agli alberi, dipinti che prendono forma fra ulivi secolari e tavolate di studenti.
Lucio Andrich, originario di Agordo, è stato docente di mosaico all’Accademia di Belle Arti e poi scultore, pittore, incisore, artigiano del vetro e autore delle oltre 1300 opere cullate dalle barene e servite da ispirazione a Clementina che per anni, immersa nel verde e nel silenzio di Torcello, ha ricamato sulla seta le opere del marito.
Ora il ricco tesoro di queste opere nate fra il sole, il vento e l’imprevedibilità delle maree, è custodito dal nipote, che da urbanista è diventato agricoltore e ha trasformato Casa Andrich in una fattoria didattica, dove accanto alla fioritura del carciofo violetto, tanto apprezzato dai turisti, si riconosce il lungo e intenso lavoro di un artista che Venezia ha amato.
La sua è una vera casa d’artista, dove i bicchieri hanno il fondo in rame decorato, le pareti delle stanze sono coperte di arazzi e il camino è il campo di battaglia di un esercito di soldati di legno.
Ci sono valigie cariche di sete ricamate e le incisioni di Lucio Andrich destinate a illustrare un libro del poeta Ezra Pound, morto troppo presto per poterle ritirare.
I turisti che entrano qui assaggiano la vita di uno dei dieci abitanti di Torcello, l’unico agricoltore rimasto sull’isola e uno dei protagonisti del documentario “Habitat”, che tre giovani registi veneziani gireranno nell’arco di un anno.
Visite guidate in italiano, francese ed inglese, tutti i giorni con inizio alle 10.30 - 11.30 - 14.30 - 15.30 -16.30 - 17.30
Casa Museo Andrich
Isola di Torcello, 4/L
30142 Venezia
Tel:039 347.2391861
E-mail: pandrich@yahoo.com
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Orari e date
10:30-17:30 Mar
10:30-17:30 Mer
10:30-17:30 Gio
10:30-17:30 Ven
10:30-17:30 Sab
10:30-17:30 Dom
10:30-17:30
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