MADAMA BUTTERFLY
Lirica
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Descrizione
Direttore: Myung-Whun Chung
Regia: Àlex Rigola
Scene e Costumi: Mariko Mori
light designer: Albert Faura
Cast
Cio-Cio-San ⎮ Vittoria Yeo
Suzuki ⎮ Manuela Custer
F. B. Pinkerton ⎮ Vincenzo Costanzo
Kate Pinkerton ⎮ Julie Mellor
Sharpless ⎮ Luca Grassi
Il principe Yamadori ⎮ William Corrò
Lo zio bonzo ⎮ Cristian Saitta
direttore ⎮ Myung-Whun Chung
regia ⎮ Àlex Rigola
scene e costumi ⎮ Mariko Mori
light designer ⎮ Albert Faura
con sopratitoli in italiano e in inglese
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
Maestro del Coro ⎮ Claudio Marino Moretti
spettacolo sostenuto dal Circolo La Fenice
con il contributo di Van Cleef & Arpels
allestimento Fondazione Teatro La Fenice
progetto speciale nel 2013 della 55 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia
Madama Butterfly è un’opera in tre atti (in origine due) di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, definita nello spartito e nel libretto "tragedia giapponese". La prima ebbe luogo a Milano, il 17 febbraio 1904 al Teatro alla Scala. Puccini era certo di riscuotere il successo che immaginava gli spettasse di diritto per un’opera come "Madama Butterfly"; per questo motivo scelse (di comune accordo con Giulio Ricordi, suo editore) il polcoscenico della Scala per la sua prima. Questa sua scelta era data probabilmente da una voglia di rivincita verso il Teatro che nel 1889 aveva bocciato il suo "Edgar". Purtroppo la prima dell’opera si risolse in un fiasco, evento inaspettato dopo i tre successi pucciniani Manon Lescaut, La Bohème e Tosca. L’opera si basa sul dramma "Madame Butterfly" del commediografo statunitense David Belasco, a sua volta ispirato da un racconto omonimo di John Luther Long. I librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica cominciarono il lavoro sul libretto a partire dal 1901. Per alcune suggestioni orientaleggianti presero spunto dal romanzo di ambientazione giapponese "Madame Chrysanthème" di Pierre Loti. Puccini era fortemente convinto della validità del soggetto esotico e dal potenziale espressivo della geisha sedotta, abbandonata e suicida. Per musicare il dramma, si documentò minuziosamente sulle musiche, gli usi e i costumi del Giappone; per fare ciò si avvalse della collaborazione di Sada Yakko (una famosa attrice) e della moglie dell’ambasciatore giapponese in Italia. L’insuccesso con cui venne accolta Madama Butterfly, spronò Puccini ad una revisione dell’opera, eliminando alcuni numeri musicali trascurabili, modificando alcune scene e dividendo l’opera in tre atti invece che due.
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