La chiesa di san Giacomo dall'Orio

con il suo prezioso soffitto a carena di nave

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San Giacomo dall’Orio 

Ci sono versioni diverse sull’origine del suo nome.

Secondo un’antica tradizione ‘Orio’ deriverebbe dalla presenza in zona, nell’epoca remota dei primi insediamenti, di un branco di lupi (lupario-lorio-orio), altri storici sono più propensi a far risalire il toponimo alla radice -lup (suolo emerso) mentre il Lorenzetti nella sua ‘Guida di Venezia’ cita la presenza nell’area di edificazione della chiesa di un grande albero di alloro.

Fondata verso il X secolo, fu totalmente ricostruita nel 1225 a pianta basilicale bizantineggiante, ha la particolarità di offrire un ingresso dal transetto, mentre la vera facciata è orientata verso il canale.

L’interno mantiene una chiara impronta gotica e si caratterizza per il prezioso soffitto trilobato a carena di nave, sostenuto dai tipici barbacani e con la treccia a gomena al centro, un vero capolavoro delle maestranze gotiche veneziane.


La chiesa e la sacrestia custodiscono tra le altre, tele di Palma il Giovane, Francesco Bassano, Paolo Veronese, Lorenzo Lotto e opere d’arte di varie epoche e provenienze.

Il Crocefisso tra la Madonna e san Giovanni di Jacopo Palma il Giovane

Lorenzo Lotto, la Pala di san Giacomo dell'Orio

Provenienti dall’Anatolia sono una bellissima acquasantiera e gli stipiti in marmo del portale, inoltre nell’andito dell’ingresso vi è un raro Crocefisso ligneo trecentesco di scuola toscana.

All’esterno si può ammirare l’antico campanile a pianta quadrata con la cella campanaria decorata da una quadrifora a colonnine con archi romanici.

 

Fonti: A. Lorenzetti 'Guida a Venezia'

         S. Vianello 'Le chiese di Venezia'
 

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