Il Glorioso Bucintoro

'Sea Force One' dei Dogi

IL BUCINTORO, la NAVE della Serenissima

Si prova a ripartire con nuovi sponsor e maestranze per realizzare il progetto, fermo da anni per l'esaurimento dei finanziamenti, di RIDARE VITA alla ‘Nave della Serenissima’.

Il ‘Bucintoro’ era la ‘Galea di Stato' utilizzata nelle occasioni ufficiali per accogliere il Doge e le alte cariche della Repubblica, durante le feste ed i ricevimenti allestiti in occasione della venuta a Venezia di sovrani e altri illustri personaggi. 

Inoltre superbo protagonista dell'antichissima "Festa della Sensa", il tradizionale 'sposalizio del mare', celebrata ogni anno in pompa magna.

Il più antico documento scritto in cui questa 'nave di stato' viene chiamata Bucintoro risale al 1252, quando il doge Renier Zeno diede incarico all'Arte dei ‘Marangoni’ di provvedere alla costruzione del 'Bucentaurum', prescrizione che venne ripetuta in altre ordinanze ducali e nel "Capitolare dei Marangoni" del 1271.

Un’importante testimonianza grafica della fastosa imbarcazione compare anche nella famosissima ‘Pianta Prospettica di Venezia’ del 1500, incisa da Jacopo de' Barbari.

Non molti anni dopo, nel settembre 1525, Marin Sanudo nei suoi Diari, scrive di un 'Nuovo Bucintoro', più largo e più lungo del vecchio, che si stava costruendo in Arsenale.

Esso apparve per la prima volta nella Festa della Sensa del 1526: era questo il primo Bucintoro mosso da remi (mentre prima pare fosse trainato), nella forma che poi mantenne pressoché inalterata nei secoli. 

La stessa ritratta nelle numerose incisioni e nei dipinti settecenteschi del Canaletto e del Guardi.

La storia gloriosa del ‘Bucintoro’ termina il 9 gennaio nel 1798 con un rogo pubblico nell’Isola di San Giorgio, voluto da Napoleone in spregio a quel simbolo dell’odiato potere della Serenissima.

Lo scafo, saccheggiato l’oro delle decorazioni, fu convertito in cannoniera e quindi in prigione galleggiante col nome di Hydra.


Fonti: Enciclopedia Italiana Treccani.

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