Alchimia e Massoneria

La Massoneria a Venezia

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ALCHIMIA e MASSONERIA, sulle tracce di simboli e luoghi di tradizioni iniziatiche

A Venezia sono molti i simboli e gli elementi architettonici che testimoniano la diffusione in città di società o sette legate alla massoneria ed a gruppi di persone che si ispiravano ad altre pratiche iniziatiche, esoteriche, o relative alla sapienza alchemica.

A Palazzo Pisani, sede del Conservatorio di Venezia, durante il lavoro di restauro per l’apertura del ‘Museo della Musica’ sono emerse, tra stucchi ed affreschi, numerose tracce di una inequivocabile simbologia alchemico-massonica.

La notevole quantità di questi reperti ha suggerito agli studiosi l’ipotesi dell’esistenza di un tempio massonico in una delle stanze attigue al Museo.

L’interessante scoperta, se confermata, fornirà agli storici elementi utili per chiarire il radicamento nel territorio della Serenissima di movimenti iniziatici o logge massoniche, che potevano vantare tra le loro fila personaggi come Goldoni, Casanova, Paolo Sarpi.

La Chiesa di Maria Maddalena, a Cannaregio, è l’edificio più rappresentativo del potere e della ricchezza di alcune famiglie appartenenti alla Massoneria veneziana, che riuscirono a far costruire il tempio secondo i criteri di questa associazione.

L’architetto ed erudito Tommaso Temanza, confratello di un’importante loggia massonica, nel 1763 progettò l’edificio con pianta circolare, in stile neoclassico e fece incidere sull’architrave della porta uno dei simboli più caratteristici della Massoneria: l’occhio all’interno di un cerchio iscritto in un triangolo.

Al di sotto la scritta ‘SAPIENTIA AEDIFICAVIT SIBI DOMUM’ inneggiante alla divina sapienza.

All’interno della Chiesa molti sono i richiami espliciti all’associazione e la stessa tomba del Temanza porta incisi sulla lapide la squadra, la riga ed il compasso, strumenti-simbolo che ne attestavano l’appartenenza alla Massoneria (i confratelli, tra loro, si chiamano ‘muratori’).

Simboli alchemici di grande interesse e rilevanza artistica e storica sono invece presenti a Palazzo Lezze, sempre nel sestiere di Cannaregio, vicino all’antica Scuola della Misericordia. 

Nel 1663, l’architetto Baldassarre Longhena (lo stesso della Chiesa della Madonna della Salute) concluse i lavori di questo splendido edificio che, fino al saccheggio compiuto da Napoleone era ricco di opere pittoriche di grande pregio (Tiziano, Veronese, Tintoretto).

Esperto di studi alchemici e appassionato al simbolismo cabalistico e rosacrociano, egli inserì nella facciata dell’edificio delle patere ornamentali che raccontano i momenti diversi della metamorfosi alchemica.

Ben leggibili e di altissima fattura sono le figure in rilievo, tra queste il personaggio dell’alchimista che percorre le fasi della conoscenza della materia come via per la sublimazione.

Altre immagini che decorano la facciata come: cigni, serpenti, coccodrilli e arpie, stanno a significare gli stadi differenti della materia, nel suo processo di purificazione.


Dalla nostra Rubrica: Venezia -Racconti di pietra-

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