El Vecio Pien de Peo

Alchimia e Massoneria

Alchimia e Massoneria

ALCHIMIA e MASSONERIA

EL VECIO PIEN DE PEO

Sulle tracce di simboli e luoghi di tradizioni iniziatiche

Nel Sestiere di Cannaregio, in campiello Santa Maria Nova, nella facciata di Ca’ Bembo-Boldù campeggia la statua di un vecchio con la lunga barba che i veneziani chiamano

‘el vecio pien de peo’.

L’iconografia del ‘Homo Selvaticus’ ha radici molto antiche e rappresenta una creatura tra l’umano e il selvaggio, mediatore tra Natura e Cultura.

Imporre una regola ai cicli naturali è, dalla preistoria ad oggi, un tema molto sentito e rappresentato nella vita dell’uomo.

Il nostro ‘Vecio pien de peo’ tiene tra le mani un disco solare, simbolo del controllo sul trascorrere del tempo.

Secondo alcune interpretazioni, questo personaggio enigmatico sarebbe un criptico riferimento alla passione per gli studi alchemici del proprietario del Palazzo, Gianmatteo Bembo, che commissionò quest'opera con l'indicazione che fossero ben riconoscibili i temi iconografici distintivi degli alchimisti, tra questi il disco solare e la conchiglia di San Giacomo, che simboleggiano l'ambizione alla conoscenza universale.

Al di sotto della nicchia in pietra d’Istria, in cui è collocata la statua del vecchio barbuto, è visibile un’altra conchiglia con un bassorilievo in cui si scorgono tre enigmatici volti di persone anziane, caratterizzati da un’espressione intensa che emana saggezza e autorevolezza, doti e virtù indispensabili per intraprendere un percorso di avvicinamento all’essenza della conoscenza, tema caro ad alchimisti ed iniziati.


Fonti: VeniceWiki, Venipedia, Tassini “Curiosità Veneziane”

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