SIZE II. Is the man measure of all things?
Descrizione
Arte Spazio Tempo, con la collaborazione dell’associazione GEA, presenta SIZE II. Is the man measure of all things?, progetto dell’artista e filosofo Emiliano Bazzanella.
Che cosa significa “misurare” nell’epoca delle tecnologie digitali? Si può parlare ancora di distanze spazio-temporali così come si faceva nel XX° secolo?
In un’epoca in cui predomina il discorso della scienza, non corriamo forse il rischio di una nuova quantizzazione globale, a partire dalla natura per finire poi con il singolo individuo?
Questi gli interrogativi che Emiliano Bazzanella pone al fruitore attraverso la sua nuova esposizione. Progetto nato nel 2005, SIZE II. Is the man measure of all things? mira a valutare come il concetto di distanza e di prospettiva siano cambiati in un mondo in cui la tecnologia ha ormai preso il sopravvento.
Partendo dalla definizione dei termini misura e misurare, oggi si può ancora parlare di distanze spazio temporali? La ricerca della “misurazione assoluta” risulta essere in realtà solo un’illusione dettata dalla ricerca della perfezione. Size II intende destabilizzare l’aspetto strumentale del misurare recuperando l’aspetto relazionale, ponendo una riflessione sull’imperfezione, che risulta essere la caratteristica che connota ogni forma di rapporto in cui si incontrano delle entità eterogenee.
Durante l’opening sarà possibile assistere alla performance Meters Hank che coinvolgerà l’artista in un confronto con uno strumento di misurazione comune e flessibile.
Emiliano Bazzanella (1963) è filosofo contemporaneo e visual artist, ha partecipato agli eventi collaterali della 50°, 52°, 53° e 54° Biennale d’Arte e alla 10° Biennale d’Architettura di Venezia. Ha esposto in importanti istituzioni culturali quali: Museo Ca 'Pesaro (Venezia), Trevi Flash Art Museum (Perugia), ContemporaryArt Gallery (Trento); è stato invitato all’Istituto Italiano di Cultura nel 2006 (Helsinki), nel 2007 (Stoccarda) e nel 2011 (Stoccolma). Nel 2018 espone nella Galleria Arte Spazio Tempo di Venezia con la mostra “Apocalypse Now”, un’esposizione che induce ad una riflessione critica sulla cosiddetta società dei consumi.
Dal 2011 inizia ad approfondire la connessione filosofica tra pensiero e immagine, ideando il software ("Tautology") che produce frasi filosofiche casualmente infinite.
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