From 21 Jun 2019 to 30 Jun 2019
Biennale - Arsenale

Biennale Danza

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Description

Il 13. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, diretto da Marie Chouinard, si svolgerà dal 21 al 30 giugno 2019 con numerosi appuntamenti quotidiani. Anche quest’anno è prevista l’attività della Biennale College - Danza dedicata a tre progetti (Danzatori, Coreografi, e una selezione di Danzatori Professionisti) che faranno parte del programma del Festival.

Il settore Danza è diretto da Marie Chouinard (Québec City - Canada, 1955), danzatrice e coreografa dal lessico primitivo e al tempo stesso raffinatissimo, che considera la danza un’arte sacra da praticare con assoluto rigore. Chouinard ha elaborato per oltre un decennio un complesso percorso solistico prima di fondare, nel 1990, un proprio gruppo, la Compagnie Marie Chouinard.

IL FESTIVAL
10 giorni - dal 21 al 30 giugno – con 29 spettacoli di 22 coreografi  e compagnie da tutto il mondo per il 13. Festival Internazionale di Danza Contemporanea diretto da Marie Chouinard e organizzato dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta.

5 le prime assolute, 9 quelle nazionali e 8 gli interventi inediti creati per il teatro all’aperto nel cuore della città; numerosi incontri con gli artisti; un ciclo di film: tutto negli spazi dell’Arsenale –Teatro alle Tese, Teatro Piccolo Arsenale, Sale d’Armi, Giardino Marceglia – ma anche al Teatro Malibran e in Via Garibaldi.

Sono i Leoni, artisti che condividono strategie compositive originali e un approccio multidisciplinare alla danza, alfieri di un’idea estesa e “permeabile” di questa disciplina, a dare il via il 21 giugno al Festival e a marcarne la fisionomia.

Scarica il Programma

Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla carriera, artista di formazione “mista” tra arte, teatro e coreografia è a Venezia con Your Girl, spettacolo-rivelazione, e Augusto, dove la pratica fisica e vocale attraverso la quale viene concesso agli interpreti di esprimersi è esclusivamente quella della risata a oltranza. Anche Steven Michel – con studi di mimo, danza, percussioni – e Théo Mercier – formato alle arti visive e alla regia – Leoni d’Argento, si incontrano nell’intersezione tra arte e coreografia, frutto di processi di costruzione simili ma con strumenti diversi: da una parte il corpo e dall’altra gli oggetti. Come in Affordable Solution for Better Living, assolo che disseziona con humour la standardizzazione dei nostri stili di vita che trovano un modello esemplare nei mobili Ikea.

La musica ha un ruolo rilevante negli spettacoli di tre fra i massimi protagonisti della scena contemporanea: Sasha Wlatz, Daniel Léveillé, William Forsythe.

Agli Improvvisi di Schubert, una sorta di diario intimo affidato alla voce sola del pianoforte, guarda lo spettacolo Impromptus del 2004, quasi un classico di Sasha Waltz, autrice dal personalissimo immaginario coreografico, capace, con la sua danza, di illuminare la struttura classica della musica vedendola sotto una nuova luce. 

In Quatuor Tristesse di Daniel Léveillé gli accenti lirici delle partiture barocche contrastano con l’assenza di emozione dei danzatori che il coreografo canadese scolpisce in gruppi plastici dove la nudità austera, l’economia del movimento, la sua ripetizione ossessiva sono contenuto e forma della ricerca di una purezza originaria.

È William Forsythe, artista in continuo rinnovamento, a regalare al pubblico A Quite Evening of Dance nell’arco teso tra le geometrie del balletto accademico e le forme dell’hip hop, tra nuove creazione e altre preesistenti, interpreti 7 fra i suoi più fidati collaboratori con l’innesto di Rauf “Rubberlegz” Yasit, performer di break dance.

24 anni, da Napoli, europea di formazione, Maria Chiara De Nobili proviene dal vivaio di giovani coreografi di Biennale College, l’iniziativa con cui la Biennale di Venezia promuove nuovi talenti offrendo loro di operare a contatto di maestri affermati per la messa a punto di nuove creazioni. Il debutto sul palcoscenico del Festival 2018 trova ora conferma con un lavoro a serata intera che la Biennale le ha commissionato per il 2019. Così nasce Wrap, in cui la giovane autrice persegue la sua ricerca attraverso la forma dell’assolo e del duetto, immaginando una coreografia per immagini in sequenza, come le tessere di un mosaico o i pezzi di un puzzle.

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