Sound Installations
Ecouter le Monde
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Description
Le installazioni sonore presenti in Conservatorio hanno tutte una marcata attenzione rivolta all'ascolto; un ascolto attento e consapevole a mondi che stanno scomparendo (Hitza Basa di Luca Rullo), a persone che dell'ascolto hanno fatto la loro vita e la loro professione (Memorias de un Lian Nain di Xabier Erkizia), alla memoria o all'immaginazione che dei suoni di una città possono avere le persone (Venise dans ta tête, Associazione BNA-BBOT, da un'idea di Séverine Janssen), a suggestioni e richiami fra luoghi sonori diversi e lontani fra loro (La piazza de le piazze , installazione audio collaborativa da un'idea di Paolo Zavagna), a stimoli che suscitano forti emozioni (Altoforno (Saint Gobain) di Riccardo Vaglini), ai paesaggi sonori di luoghi unici nella loro realtà acustica (Fonìtufaru di Ilaria Mancino e Fabio Iaci), all'astrazione di un suono guida come il rintocco di una campana veneziana che crea uno spazio acustico formato da suoni 'puri' (fades.net di Antonio Della Marina), ai risvolti compositivi e di sound art che un territorio può nascondere (Industriæ di Enrico Coniglio e Nicola Di Croce), fino ai suoni inudibili del paesaggio sonoro elettromagnetico che si intrecciano col paesaggio sonoro 'naturale' (HwaLoD (Homage with a Lot of Disinformation) #2 di Simone Sacchi) e ai suoni dell'acqua, per eccellenza fonte di vita e di storia (Il rumore dell'acqua di Nadine Michèle Schütz e Monica Fantini).
Hitza Basa - Trashumantziako artzainak, 2017 / Luca Rullo
(10') 10.30 • 13.30 • 16.30
Parole selvaggie, pastori della transumanza
Hitza Basa è un'installazione sonora di Luca Rullo con voci, grida, belare delle capre... Traccia sonora di un mondo quasi scomparso nei Pirenei, condannato ad essere unicamente un'eco della montagna.
Memorias de un Lian Nain, 2008-2009 / Xabier Erkizia
(40') 10.40 • 13.40 • 16.40
Opera sonora per quattro altoparlanti basata sulle registrazioni sul campo effettuate a Timor Est nel 2008 e nel 2009. Secondo la traduzione letterale in lingua tetun, Lian Nain significa Signore o Insegnante delle parole, e con questo nome è chiamato a salvare e trasmettere la conoscenza collettiva e comune di ciascuna comunità. Il compito principale del Lian Nain è quello di ascoltare tutti i tipi di voci e suoni che si manifestano nel loro ambiente, il che significa partecipare ad un'immensità di segnali acustici e non acustici di diversi tipi: voci umane, voci di animali, di spiriti, piante, rocce... L'importanza del Lian Nain nella cultura di Timor Est è vitale per comprendere le strategie di resistenza portate avanti dagli est-timoresi per secoli, che, pur avendo subito autentici genocidi, sono riusciti a mantenere la loro identità attraverso oralità e auralità. Quest'opera cerca di rappresentare, attraverso una miscela di infiniti riferimenti sonori alla realtà est-timorese, l'ampiezza di ascolto di un Lian Nain.
Venise dans ta tête, 2018 / Association BNA-BBOT (da un'idea di Séverine Janssen)
(20') 11.20 • 14.20 • 17.20
Venezia è una di quelle città che veicolano molte immagini non appena le si evoca. I canali, le gondole, il carnevale, i ponti, le piazze. È necessario essere andati a Venezia per farsi una rappresentazione personale della città? Percepirne gli odori, ascoltarne i movimenti… L'immaginazione è tanto forte quanto le rappresentazioni stereotipate della città? Delle voci ci parlano, dicono quello che talvolta è Venezia, forse.
La piazza de le piazze, 2017- / installazione audio collaborativa (da un'idea di Paolo Zavagna)
(40') 11.40 • 14.40 • 17.40
L'installazione La piazza de le piazze consiste in una registrazione multitraccia (minimo 4 tracce, la versione presentata a Venezia è a 8 tracce) in cui ogni traccia è composta dalle registrazioni effettuate in una piazza di una città (ad esempio piazza San Marco a Venezia) nei dieci minuti a cavallo dello scoccare dell'ora a partire dalle 6 fino alle 24 (vengono registrati frammenti di dieci minuti dalle 5.55 alle 6.05, dalle 6.55 alle 7.05, ecc., fino alle 24, per un totale di 19 registrazioni di 10 minuti ciascuna). Le varie tracce vengono successivamente montate (la durata può essere variabile) e sincronizzate in modo tale da far coincidere lo scoccare dell'ora in ognuna delle registrazioni di ogni singola piazza.
Altoforno (Saint Gobain),1995 / Riccardo Vaglini
(3'40") 12.20 • 15.20 • 18.20
Un'esperienza di registrazione sonora del lavoro in fabbrica e del suo riuso a fini musicali
L'intervento di Riccardo Vaglini si riferisce a una registrazione sonora, compiuta nel giugno 1995, della produzione del vetro alla Saint Gobain di Pisa, in occasione della commissione di un lavoro multimediale per l'inaugurazione del cristallo di protezione a Tuttomondo!, l'ultimo grande murale realizzato in vita da Keith Haring proprio a Pisa. Nel rievocare quell'operazione nella pancia della committenza, Vaglini insiste sulla dimensione temporale e simbolica dell'atto e del percorso: dall'esterno del capannone fino all'altoforno, in un cammino a ritroso dalla morte del prodotto (il taglio della lastra, l'avvio alla vita di merce, la brutalità esercitata sulla merce difettata) alla sua nascita (la fusione delle sabbie nell'altoforno) sentita però da subito con forti tratti di infernalità. Materia acustica, certo, ma indagata nel tempo rituale di una processione lenta e attenta a orientarne in diretta la futura valenza espressiva e musicale.
Fonìtufaru, 2015-2017 / installazione curata e realizzata da Ilaria Mancino e Fabio Iaci
(18') 12.25 • 15.25 • 18.25
Voci del faro, Paesaggi Sonori dell'isola di sant'Andrea. A cura di Sounday
L'installazione Fonìtufaru è una soundscape composition della durata di 18 minuti circa che espone la voce dell'isola salentina di Sant'Andrea. In greco luce (φως) e voce (φωνή) hanno una radice simile a indicare la sorgente similare in queste due entità che identificano e consolano, e che sono alla base della nostra esistenza. I sussurri e le grida dei suoi venti, le voci dei suoi animali, le storie dei suoi antichi abitanti, costituiscono gli elementi di un quadro sonoro che si modifica nel tempo delle stagioni, rivelando l'anima di questo territorio sospeso tra cielo e mare. Le registrazioni, raccolte sul campo, sono frutto di visite concordate con l'ente Parco e Legambiente sull'isola sant'Andrea a largo di Gallipoli, in diversi periodi dell'anno tra il 2015 e il 2017.
fades.net, 2015- / Antonio Della Marina, audience participation with smartphones
(4'30") 12.45 • 15.45 • 18.45
fades.net è una installazione sonora per un numero illimitato di altoparlanti portatili e partecipazione aperta.
Si mette in scena in forma di art-mob grazie all'utilizzo di tecnologia portatile di massa (smartphones, tablets, laptops). Grazie alla matematica e alla celeberrima “trasformata di Fourier”, è possibile scomporre qualsiasi suono complesso nelle sue componenti elementari chiamate onde sinusoidali. Questo progetto cerca di fare l'operazione inversa, ovvero, a partire da una sommatoria idealmente infinita di sinusoidi, ricomporre lo spettro del suono originario, il quale viene scelto di volta in volta dall'autore. Per l'occasione di Ecouter le Monde e come omaggio alla città di Venezia è stato scelto il suono della campana Nona o di mezzogiorno del campanile di San Marco. Come funziona: indirizzare tutti i dispositivi internet disponibili sul sito www.fades.net e premere start. I visitatori sono invitati ad unirsi alla performance con il proprio cellulare.
Industriae, 2018 / Enrico Coniglio e Nicola Di Croce
(20') 12.50 • 15.50 • 18.50
L'installazione audio multicanale propone un viaggio immersivo all'interno del contesto sonoro di Porto Marghera, una delle più grandi zone industriali costiere d'Europa, che si estende su una superficie complessiva di oltre 2.000 ettari, occupati in gran parte da attività industriali, commerciali e terziarie. Il polo industriale ha vissuto negli ultimi anni una profonda trasformazione, numerosi processi di ristrutturazione e riconversione produttiva, ma anche una pesante crisi accompagnata dalla dismissione di interi impianti produttivi. Il lavoro di indagine effettuata dai due sound artists intende documentare l'identità sonora contemporanea dell'area. Per fare ciò sono stati esplorati diversi impianti di produzione ancora attivi, banchine portuali, piazzali di movimentazione delle merci e spazi residuali in fase di temporaneo inutilizzo o trasformazione. Con l'obiettivo di rendere omaggio all'identità del Porto, l'installazione audio adotta un approccio apparentemente neutrale, laddove le scelte artistiche non si impongono sul risvolto documentaristico del progetto, e cercano piuttosto un dialogo tra registrazioni ambientali e trattamenti del suono in post-produzione. L'installazione audio è stata originariamente realizzata per la mostra temporanea INDUSTRIÆ, Padiglione Antares (VEGA), ottobre 2017-maggio 2018, nell'ambito di Porto Marghera 1917-2017, un evento promosso dal Comitato per le celebrazioni del centenario di Porto Marghera in collaborazione con Comune di Venezia e MiBACT.
HwaLoD (Homage with a Lot of Disinformation) #2, 2017-2018 / Simone Sacchi
(9'42") 13.10 • 16.10 • 19.10
HwaLoD è il risultato di una serie di passeggiate sonore a Venezia, registrando due tipi di soundscape differenti: uno è il soundscape reale, percepibile con le nostre orecchie, e un altro è un soundscape generato dai campi elettromagnetici che permeano la città. Il soundscape elettromagnetico è stato registrato ispirandosi alle Electric Walks di Christina Kubisch. In HwaLoD, due montaggi di questi soundscape si intrecciano e inseguono e un video, a tratti, dà dei punti di riferimento in questo differente mondo sonoro.
Il rumore dell'acqua, 2018 / Nadine Michèle Schütz e Monica Fantini
L'istallazione sonora è dedicata al rumore dell'acqua. Si compone di suoni d'acqua di mari, fiumi, laghi, lagune, piogge del mondo e di "voci d'acqua", evocazioni, ricordi, descrizioni, informazioni, storie singolari e soggettive su Venezia e su questo rumore immutevole e millenario. L'istallazione è composta per lo spazio architettonico della grande scalinata monumentale di palazzo Pisani, voci e rumori risuonano nello spazio diventandone parte integrante.
Room 117, 5th Floor and Monumental staircase
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