Dal 25/01/2016 al 17/02/2016
Ateneo Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Corso di storia Veneta 2016

Fra Venezia e Vienna. Politica, cultura, società dalla metà del Settecento al 1848

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Descrizione

Direttore del corso: prof. Alfredo Viggiano.

Quali sono state per Venezia le conseguenze, sul piano politico, culturale, economico, della perdita della sovranità nel 1797 sugli stati da Terra e da Mar, e l’inserimento, come città ormai suddita, nell’orbita degli imperi, quello napoleonico e quello austriaco?

Le vicende che hanno coinvolto Venezia e i suoi territori ‘dopo la Serenissima’ sono oggetto di un crescente interesse. Il corso di Storia Veneta 2016 intende mettere a fuoco alcuni aspetti originali dell’impatto del governo austriaco sulla società veneziana nell’arco cronologico che va dal 1798 al 1848, lasciando sullo sfondo il tema dei rapporti con la Francia nella breve stagione della Municipalità democratica e quindi nell’integrazione al Regno d’Italia napoleonico. Vienna e Parigi sono già nel corso dell’età repubblicana centri di rifermento politico e culturale. Venezia, attraverso il sistema di relazioni con Francia e Austria, costruisce una parte importante della sua identità. Le relazioni degli ambasciatori, i nobiluomini qui ancora sovrani,rappresentano fonti di grande importanza per comprendere questo tema. Il dopo 1797 è per moltissimi componenti del ceto politico veneziano pieno di difficoltà; con la perdita del potere politico ed economico molte famiglie che sedevano nel Maggior Consiglio appaiono a inizio Ottocento decisamente marginali.

Come porsi, da una posizione subalterna, di fronte ai nuovi poteri? Cercare di integrarsi con il sistema costituzionale e amministrativo austriaco, oppure chiudersi in uno sdegnato isolamento? Quella dei nobili non è certo la sola categoria che persegue, o rifiuta, un dialogo con Vienna. Anche alla vivacissima e composita presenza di altre componenti il corso dedicherà le sue attenzioni. E tenendo conto di tale varietà, vengono considerati i temi relativi agli usi della memoria, e alla costruzione di ‘miti’ e ‘antimiti’ della storia della Repubblica: non solo come i veneziani immaginano la loro città; ma anche come soggetti estranei alla storia patria e provenienti da altri mondi, raccontano il loro rapporto con Venezia.

Una particolare attenzione è dedicata alla questione del controllo sulla società e alla nascita di una moderna forza di polizia che scheda e controlla individui potenzialmente pericolosi per il buon governo della società – scrittori e librai, funzionari e mercanti, viaggiatori e avventurieri – dal 1798 al 1848.

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