Quando c’era l’URSS
70 anni di storia culturale sovietica
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Descrizione
Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica
di Gian Piero Piretto (Milano, Raffaello Cortina Editore 2018)
Francesco M. Cataluccio conversa con l’autore
Saluto di Gianpaolo Scarante
Introduce Laura Graziano
L'universo sovietico ha suscitato per circa settant'anni entusiasmi e avversioni. Attraverso una periodizzazione non scandita dalla banalità dei decenni, l’autore analizza eventi storici, imprese, campagne promozionali e dissuasorie subite dai cittadini del paese dei Soviet, con uno speciale accento sulla percezione dei fatti nella quotidianità della gente comune.
Propaganda, retorica, passioni sono prese in esame sulla base della cartellonistica, delle riviste, del cinema, dell'architettura, delle arti, della cronaca.
Dai trascinanti investimenti dei primi anni al binomio euforia-terrore che ha segnato l'era staliniana, dalle sottoculture giovanili degli anni Cinquanta e Sessanta ai primi passi del rock nei Settanta, si giungerà alla fatidica notte di Natale del 1991, quando venne ammainata la bandiera rossa sul Cremlino. Tutto documentato da un ricco apparato iconografico tratto dalla straordinaria produzione di grafici e artisti del tempo.
Gian Piero Piretto, docente di Cultura russa e Metodologia della cultura visuale all’Università degli Studi di Milano, ha tradotto opere di Čechov e altri autori russi e ha firmato importanti studi sulla storia della cultura sovietica. Nelle nostre edizioni ha curato Memorie di pietra. I monumenti delle dittature (2014), pubblicato Gli occhi di Stalin. La cultura visuale sovietica nell’era staliniana (2010) e Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica (2018).
Francesco M. Cataluccio (Firenze, 1955) ha studiato filosofia, arte e letteratura a Firenze e Varsavia. Ha scritto: Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi, 2004; nuova edizione ampliata: 2014); Che fine faranno i libri? (Nottetempo, 2010); Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo (Sellerio, 2010; Premio Dessì per la letteratura); Chernobyl (Sellerio, 2011); L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio, 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio, 2013). Nel 2013 ha vinto il Premio Ryszard Kapuściński.
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