le Giornate Fai d'Autunno 2019
Ricordamelo con una mail
Descrizione
Le Giornate Fai tornano puntuali con l'edizione autunnale della manifestazione, che apre le porte a luoghi inesplorati e siti speciali per due giorni in tutta Italia e anche in provincia di Venezia.
Il Fondo Ambiente Italiano presenta le Giornate Fai d'Autunno 2019, in programma sabato 12 e domenica 13 ottobre: un weekend con un fitto elenco di luoghi aperti (circa 700 in tutta Italia), solitamente inaccessibili o poco valorizzati.
Anche a Venezia e nella provincia troviamo luoghi inesplorati e palazzi aperti questo weekend.
Fra i siti aderenti alle Giornate Fai d'Autunno nel comune di Venezia:
Casa Bortoli
Per prenotare: Email: faicasabortoli@fondoambiente.it
la Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti
Fu costruita in un terreno paludoso dietro la Scuola Grande di San Marco a Venezia; doveva essere, assieme al complesso di fabbrica, un ricovero per i poveri e per i viandanti che non trovavano più collocazione nell'isola del Lazzaretto Nuovo, usata per porre in quarantena i malati di peste o altre malattie contagiose. In questo luogo fu data ospitalità anche a ragazze, alle quali si insegnava un mestiere e, a quelle più talentuose, era impartita un'educazione musicale. La chiesa ospita il monumento funebre al procuratore Alvise Mocenigo, strenuo difensore di Candia dall'attacco dei turchi, morto nel 1654. Sulla parete di destra si trova il "Cristo in croce, la Vergine e San Giovanni", opera di Paolo Veronese. Sulla sinistra "Sant'Elena in adorazione davanti alla Croce", unica opera di Guercino a Venezia, e "Sant'Orsola e le undicimila vergini", opera mirabile di Jacopo Tintoretto.
il Negozio Olivetti
Capolavoro di Carlo Scarpa. Leggi di più al link
Palazzo Dolfin Manin
Palazzo Dolfin Manin, Sede della Banca d’Italia di Venezia, è uno degli edifici più riconoscibili dal Canal Grande grazie alla sua notevole facciata, unica testimonianza rimasta del progetto originario commissionato nel 1536 da Giovanni Dolfin a Jacopo Sansovino. Suddiviso nei secoli successivi tra diversi proprietari, fu dal 1700 dimora in affitto della famiglia Manin, da poco ammessa tra i ranghi della nobiltà veneziana. Nel 1789 Ludovico IV Manin, eletto Doge, decise di acquistare il palazzo e di iniziare un'opera di ristrutturazione totale, coordinata da Giannantonio Selva. Tale progetto, seppure bruscamente interrotto dalla traumatica fine della Repubblica, diede al palazzo il carattere spiccatamente neoclassico che i pregiati interni ancora oggi conservano. Nel 1867 la Banca Nazionale nel Regno d'Italia (dal 1893 Banca d’Italia) acquisì dagli eredi Manin la proprietà, apportando nel corso del secolo successivo alcune modifiche necessarie alle acquisite funzioni istituzionalie la
Scuola Grande Arciconfraternita di S. Maria del Carmelo
La scuola di devozione e di carità dedicata a Santa Maria dei Carmini ottenne il riconoscimento ufficiale dal Consiglio dei Dieci il 22 settembre 1597, e fu elevata a scuola grande nel 1767. La confraternita aveva costruito la sede attuale, progettata dal Caustello e dal Longhena, nel corso del XVII secolo accanto alla chiesa appartenuta ai monaci carmelitani, dove la Confraternita ebbe la propria sede iniziale e un proprio altare dedicato alla Vergine. Le sale interne della scuola hanno conservato per intero l'arredo originario, costituito da importanti dipinti a olio, da ricchi soffitti in stucco e da originali dossali lignei intagliati. Nella Sala del Capitolo, dove i confratelli si riunivano in assemblea per approvare le proposte avanzate dal Guardian Grande, il più importante rappresentante della scuola eletto annualmente dai confratelli assieme alla "Giunta", Giambattista Tiepolo dipinse, tra il 1739 e il 1749, le nove tele del soffitto.
Contributo suggerito a partire da: € 5,00
Maggiori info al link
I siti aperti in Provincia di Venezia al link
Sponsorizzato da
Dettaglio orari e date
Disclaimer
I testi e le immagini inserite nei post sono solo in parte opere degli autori degli articoli e loro proprietà.
Immagini e testi sono talvolta tratte dal web indicando, dove possibile, fonte e autore e vengono pubblicate per scopi esclusivamente illustrativi, nel rispetto del comma 1-bis dell’articolo 70 della legge n. 633 del 22 aprile 1941, “Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio”.
Qualora la loro pubblicazione violasse specifici diritti di autore, si prega di comunicarlo per la tempestiva rimozione.