Dal 17/10/2020 al 25/10/2020
Palazzetto Pisani
Palazzo Mocenigo

Giornate FAI d'Autunno

Eccezionale doppio appuntamento

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Descrizione

GIORNATE FAI D’AUTUNNO

Per la prima volta due fine settimana con mille aperture a contributo libero in 400 città di tutta Italia

L’edizione 2020 è dedicata a Giulia Maria Crespi

Per ulteriori informazioni e per prenotare: www.giornatefai.it

sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020

Venezia

Palazzo Corner Mocenigo a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Il Palazzo, oggi sede della caserma “Piave” della Guardia di Finanza, è una delle residenze patrizie più monumentali e sfarzose della Venezia del Rinascimento, un capolavoro ancora non sufficientemente noto. Acquistata nel 1530 dalla famiglia Cornaro di “San Polo in Campo” e riedificata dopo un grave incendio dal 1550-51 su progetto dell’architetto veronese Michele Sanmicheli, la dimora ha ospitato una collezione straordinaria – tra gli artisti maggiori, Antonello da Messina, Bellini e Pietro da Cortona – e nel Settecento è stata decorata da Gianbattista Tiepolo. Le collezioni sono state disperse soprattutto dal XIX secolo: la dispersione della ricca quadreria, avviata nel 1799 con la divisione dell’asse ereditario fra le sorelle Elisabetta Corner Grimani e Laura Corner Mocenigo, è ripresa dopo la morte di quest’ultima nel 1827 ed è proseguita fino al1842, quando è stata documentata l’avvenuta spoliazione. Durante le Giornate FAI d’Autunno il personale della Guardia di Finanza racconterà le proprie attività per la prevenzione e la repressione dei reati contro il patrimonio nel contesto del mercato dell’arte; si potrà visitare, inoltre, la mostra temporanea, da poco aperta, incentrata sulle opere sequestrate dalla Guardia di Finanza perché oggetto di vendita illegale, in attesa di essere restituite ai legittimi proprietari.

Palazzo Pisani, sede del Conservatorio di musica a cura della delegazione FAI di Venezia

Ingresso riservato agli iscritti FAI

Il Palazzo – tipica architettura influenzata dal classicismo romano, un linguaggio introdotto a Venezia da Sansovino e ispirato dalle lezioni di Giuliano da Sangallo, Bramante e Raffaello – è una delle costruzioni più grandiose della città, eretto nel Seicento per una delle più antiche famiglie di Venezia: i Pisani “dal banco”, chiamati così per avere fondato nel XV secolo una “banca di cambio” a Rialto. Ampliato e innalzato nel 1728 dall’architetto Girolamo Frigimelica (1653-1732), alla fine del XVIII secolo era il palazzo più grande di Venezia, con oltre duecento stanze. La rapida decadenza della famiglia, dall’inizio dell’Ottocento, ha portato alla lottizzazione dell’edificio. Acquisito tra 1897 e 1921 dal Comune di Venezia, il palazzo ha ospitato il Liceo Società Musicale “Benedetto Marcello” e nel 1940, in seguito all’acquisizione del Demanio e a una convenzione tra Stato e Comune, è diventato la sede del Conservatorio. Tra gli spazi in cui si potrà accedere durante le Giornate FAI d’Autunno, la sala da ballo, ora sala dei concerti, e il Museo della Musica, che esporrà una settantina di strumenti e cimeli delle glorie veneziane, come la bacchetta con cui Wagner diresse l’orchestra del Liceo musicale

Martellago (Ve)

Villa Priuli Grimani Morosini - CA' DELLA NAVE a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia

Sulla via Castellana, in centro a Martellago sorge Villa Priuli Grimani Morosini , meglio conosciuta come Cà della Nave. Nel Cinquecento molte famiglie patrizie veneziane che fondavano la loro ricchezza sui commerci  estesero i loro interessi anche alle attività agricole costruendo  dimore  che potessero ospitarli per controllare le nuove attività ma senza per questo rinunciare agli agi dei palazzi di città e ai divertimenti. Il corpo padronale della villa risale infatti al 1547 con i Priuli detti della Nave, nel corso degli anni seguenti fu oggetto di vari ampliamenti, con la costruzione di altri manufatti ma che non modificarono i caratteri cinquecenteschi. L’articolato insieme si inserisce nel pittoresco scenario dell’esteso parco e costituisce un interessante esempio di residenza nobile di campagna. Attualmente è sede di un bellissimo golf club.

Noale (Ve)

Noale città fortificata e il fiume Marzenego: un connubio indissolubile. Torre delle campane Chiesa dell’Assunta.  A cura del gruppo FAI di Mirano

Il Medioevo nel Veneto è il tempo delle città murate. Noale risponde all’esigenza della Signoria dei Tempesta di colonizzare nuove terre e controllare economicamente e politicamente la popolazione rurale, difendendola, anche dalle incursioni delle soldataglie dei confinanti. Documento dell’urbanistica medioevale, Noale conserva leggibile il sistema difensivo e la tipologia a isola che associa il castello e il borgo, caratterizzato da strutture difensive di forza diversa basate sullo sfruttamento delle acque del fiume Marzenego. Sono evidenti le cerchie, prime rudimentali difese e il castello, protetto da fossati e spalti doppi, con due possenti torri, dell’orologio e delle campane, poste a protezione delle due porte d’accesso, l’una sulla strada per Camposampiero e l’altra verso Mestre. Isolata un tempo da ponti levatoi, la possente e inespugnabile macchina da guerra, sorge con le mura protette da alte torri esterne alla rocca.

Pianiga (Ve)

Chiesa di S.Martino e Villa Querini Calzavara Pinton  a cura del gruppo FAI di Mirano

La Chiesa Parrocchiale è dedicata al Santo Vescovo Martino di Tours. I più antichi documenti che ne fanno menzione risalgono al XII secolo, ma si ritiene che l'edificio preesistesse almeno fin dall'Alto Medioevo e la struttura originaria fosse paleocristiana. La chiesa attuale è romanica, pur con notevoli influssi gotici, e conserva nelle sue linee fondamentali l'aspetto risalente al XIII secolo, pur dopo le numerose ristrutturazioni e ampliamenti condotti nel corso dei secoli. La facciata è molto semplice ed elegante, rivestita di mattonelle in cotto di Treviso e abbellita da un portico esterno sostenuto da due colonne di pietra; sotto il portico, la lunetta sovrastante il portale è ornata da un affresco rappresentante San Martino nell'atto di dividere il proprio mantello con il povero. All'interno, sulle pareti, si notano ancora lacerti di un affresco cinquecentesco che un tempo le decorava completamente; oggi ne rimane leggibile solo un'immagine di Santa Lucia.

 

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