5 chiostri veneziani

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5 CHIOSTRI scelti per voi

 

Chiostro di Sant'Apollonia:

Costruito tra il XII e il XIII secolo, è l’unico esempio di chiostro romanico a Venezia.

É caratterizzato da un elegante porticato di archetti a pieno centro che poggiano su delicate colonnine binate.

Si raggiunge da Piazza San Marco, non appena attraversato il ponte della Canonica.

É detto anche ‘dei Primiceri’ ad indicare le più alte cariche delle gerarchie ecclesiastiche (dal latino primus e cera: infatti i nomi dei personaggi più importanti erano i primi ad essere incisi sulle tavolette incerate).

 

Chiostro della Trinità ai Frari

Il "chiostro della Trinità", del convento di Santa Maria Gloriosa dei Frari, si presenta a pianta quadrata con i quattro lati chiusi da una fuga di archi a tutto sesto.

Al centro una vera da pozzo sormontata da un gruppo scultoreo rappresentante il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

Chiamato anche ‘dei morti’ (perché al suo interno venivano sepolti i frati) ha avuto in passato un uso pubblico, in quanto l’acqua del pozzo era fruibile dalla popolazione.

L’impianto originario del ‘500 fu completato nel XVIII secolo.

Dal 1822 il Convento è sede dell’Archivio di Stato ed è possibile visitare il chiostro solo in alcune occasioni.

 

Chiostro della Madonna dell’Orto

Nel sestiere di Cannaregio, fu costruito insieme alla chiesa nella metà del secolo XIV per opera dei frati Umiliati e riedificato nel secolo successivo, con forme tardo gotiche, dai Canonici Regolari di San Giorgio in Alga.

Recentemente restaurato, è aperto al pubblico durante esposizioni temporanee d’arte.

Si presenta con un lungo porticato che si sviluppa su tre lati, con al centro un'elegante vera da pozzo.

 

Isola di San Giorgio: il chiostro dei Cipressi e quello Palladiano

Chiostro dei Cipressi.

Opera dell’inizio del ‘500 dell’architetto Andrea Buora, è edificato con forme classicheggianti: arcate a tutto sesto sorrette da colonnine binate, cui corrispondono al piano superiore finestre coronate alternativamente a timpano ed arco.

Al centro una bella vera del pozzo, riporta un bassorilievo raffigurante Santa Lucia, le cui spoglie vennero conservate qui fino alla seconda metà del 1200 e poi spostate per volontà dogale nella nuova chiesa dedicata alla Santa, nel sestiere di Cannaregio.

Chiostro Palladiano

Il secondo chiostro del complesso conventuale dell’Isola di San Giorgio Maggiore fu progettato da Andrea Palladio, ingaggiato dai monaci tra il 1571 e il 1575, per ampliare il loro monastero ed edificare una nuova chiesa.

Ultimato nei primi anni del Seicento, dopo la morte del Maestro, da Vincenzo Scamozzi, presenta doppie file di colonne e finestroni a timpani alternati che corrono lungo i lati, creando nell’osservatore l’illusione di una maggiore lunghezza.

 

Isola di San Michele

Il chiostro grande, del XV secolo fu realizzato da Giovanni Buora (padre di Andrea Buora autore del chiostro nell'Isola di San Giorgio Maggiore) con il supporto del rinomato ‘tajapieraManfredo di Paolo da Bissone.

La costruzione si sviluppa su 33 arcate che poggiano su colonne in stile ionico con bellissimi capitelli decorati a fogliami e piedistalli montati su un muretto.

Da qui è possibile scorgere il chiostro piccolo e il giardino da cui si accedeva al monastero.

Ad ovest si trovano l'ingresso e la scala principale, mentre a est una piccola corte, che un tempo potrebbe essere stata la farmacia.

Il chiostro piccolo è composto da 58 arcate con pianta leggermente irregolare.

Coperto da un tetto basso, ha la maggior parte delle colonne in pietra d'Istria, mentre quelle angolari su basi decorate con foglie in stile romanico, sono in marmo greco.

La vera da pozzo centrale è opera del 1709 di Nicolò Fiornetiniun'arcata in ferro battuto con carrucola fu aggiunta successivamente.

 

Fonti: G. Tassini: 'Edifici di Venezia distrutti o vòlti ad altro uso'

         Fondazione Gorgio Cini

        

         

       

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